Gr Parlamento: un servizio nel caos

La Rai continua a voler fare orecchio da mercante nei confronti del servizio di Gr Parlamento. La testata è stata messa da parte dall'azienda, che non vuole nominare ai vertici un direttore con pieni poteri. Questo significa che la Rai non è interessata a svolgere con attenzione il servizio di informazione pubblica dei lavori parlamentari. Si tratta di una grave mancanza, che caratterizza la Rai per la sua latitanza politica nel settore dell'informazione istituzionale. Per questa ragione, l'assemblea dei giornalisti di Gr Parlamento, "ricordando la funzione istituzionale della testata, riconosciuta dalla legge e dal contratto di servizio - e pur apprezzando l'efficacia del lavoro svolto da quasi un anno dal direttore ad interim, Antonio Preziosi - sollecita il consiglio di amministrazione della Rai ad indicare una soluzione definita alla situazione della direzione di testata". "L'assemblea - si legge in una nota - si associa alle analoghe richieste dei colleghi della testata televisiva Rai Parlamento. I giornalisti di Gr Parlamento sostengono con forza la richiesta della direzione di implementare l'organico della testata, per poter far fronte ai carichi di lavoro" e "ricordano altresì all'azienda che alla definizione della questione della direzione si deve accompagnare un piano editoriale che sia in sintonia con le indicazioni della legge istitutiva di Gr Parlamento e dunque dei presidenti delle Camere e della commissione parlamentare di Vigilanza". "Un ulteriore ritardo nella definizione degli assetti della testata - conclude la nota costituirebbe un vulnus per l'informazione di servizio pubblico politico-parlamentare". Resta da capire perché questo ritardo continui. La Rai ha i mezzi per proseguire il lavoro intrapreso nella trasmissione dei lavori parlamentari. È assurdo che in quella azienda si pensi a tutto tranne che a svolgere uno dei principali compiti affidati al servizio pubblico: far conoscere agli italiani come si svolge il processo decisionale nel nostro paese e mettere a conoscenza tutti del dibattito politico parlamentare. In questo quadro assume un ruolo di grande importanza Radio Radicale. La testata, organo di Radicali Italiani, svolge un ruolo notevole. Mentre Gr Parlamento continua a restare nell'ombra, Radio Radicale continua ad essere seguitissima dal mondo politico perché è una radio che svolge il suo servizio nel cuore della politica e non all'interno di un sistema radiotelevisivo burocratizzato. Per questa ragione, il Governo dovrebbe dare seguito ad un ordine del giorno che era stato approvato nel Decreto Milleproroghe per riconfermare la convenzione tra il ministero dello Sviluppo economico e Radio Radicale. Se il Governo non lo farà, allora sarà ben chiaro il disegno politico di voler mettere la parola fine all'informazione politica parlamentare nel nostro paese. C'è quasi da essere convinti che Radio Radicale continuerà ad essere il servizio pubblico del Parlamento mentre la Rai è alle prese con il suo sistema iperburocratizzato.
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