Articolo di Marco Mele pubblicato su Il sole 24 ore, il 10/03/11
Lo squilibrio persiste anche a febbraio nei tg delle sette emittenti nazionali principali. I dati dell'Osservatorio di Pavia relativi ai tg di maggiore ascolto trasmessi in prima serata, fanno emergere significative diversità di scelte editoriali rispetto ai diversi soggetti politici e istituzionali.
Rispetto ad altri dati diffusi in questi giorni, l'elaborazione del Sole 24 Ore riguarda solo quelli relativi al tempo di parola, in prima persona, degli esponenti dei partiti e delle istituzioni. È un criterio diverso rispetto a quello del tempo "totale" nel quale si somma quello in cui si parla dei politici alle loro dichiarazioni. Quest'ultimo è più influenzato dalle emergenze dell'attualità giudiziaria e politica.
In casa Rai, Tg1 e Tg2 appaiono sempre piuttosto sbilanciati verso il governo, anche se alle opposizioni viene riservato il 32,1% e il 33%, rispettivamente, dalle due testate. Nell'opposizione è però compresa anche Futuro e libertà. Il Tg3 effettua, non da oggi, una diversa scelta editoriale: il governo scende al 22%, l'opposizione ha il 53,8% dell'intero tempo parola. Andrebbero valutati anche gli ascolti dei tre tg pubblici in prima serata, se si vuole analizzare il grado di pluralismo (quello "interno", per la Rai, è un obbligo sancito dalla Corte costituzionale).
I tg Mediaset presentano il tradizionale squilibrio a favore di governo e maggioranza. In questi ultimi mesi c'è una novità: il Tg4, in particolare, intervista politici non di primo piano, cui riserva molto più tempo dei leader di partito. A parte Silvio Berlusconi - con i suo1877 secondi in un mese compaiono in classifica Francesco Paolo Sisto, Pdl, con 645 e Matteo Colaninno, Pd, con 444 mentre Maurizio Turco della Lista Pannella-Bonino ha parlato per 227 secondi. Il tg diretto da Enrico Mentana, infine: il 48% del tempo parola va a governo e maggioranza, il 42% all'opposizione, con l'Udc al 14,2%, quasi come il Pd (15%), mentre Futuro e libertà è all'8%.
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