I giudici guardoni e la cricca gay

Il vecchio buco della serratura non passa mai di moda e, questa volta, a guardarci dentro sono i magistrati di Firenze. Il faldone 24, l'ultima puntata della saga sugli appalti per le Grandi opere, si concentra per una buona parte su Angelo Balducci, l'alto funzionario della Protezione civile finito in manette per corruzione. Ma non per spiegare i dettagli del pagamento di una presunta mazzetta o di come potesse eventualmente avere pilotato un appalto. Bensì per "sbirciare" nella vita sessuale del dirigente, che si sente (nelle intercettazioni) prendere accordi per incontri di natura sessuale. Con uomini. Con un ragazzo italiano, che è una specie di "punto di riferimento" e con altri, procacciati dall'amico o da stranieri «dediti allo sfruttamento della prostituzione maschile», si legge con dovizia di particolari negli atti. Un'ipotesi di reato c`è dunque, indispensabile per giustificare la presenza di quelle conversazioni nelle carte trasmesse dalla procura toscana a quella di Perugia, riconosciuta come «competente». Non si capisce però che cosa c'entri questa storia con gli appalti per il G8, per i 150 dell'Unità d'Italia e per i mondiali di nuoto 2009.
Perché gli incontri sessuali del funzionario della Protezione civile, Fabio De Santis, e del delegato per i cantieri sardi, Mauro Della Giovampaola, un'attinenza con l'inchiesta l'avevano eccome. Le donne procacciate loro da Simone Rossetti (collaboratore dell'imprenditore Diego Anemone)
erano considerati dai magistrati una sorta di tangente per corrompere chi poteva influire sull'assegnazione degli appalti. Mentre nel caso di Balducci non è Anemone a organizzare e pagare le sue notti di divertimento, non è l'imprenditore a "sdebitarsi", ma si prende semplicemente atto che «per organizzare incontri di natura sessuale, l'ingegnere Balducci si avvale di due soggetti che si ritiene possano far parte di una, rete organizzata, operante soprattutto nella Capitale, di sfruttatori o comunque favoreggiatori della prostituzione maschile». A riguardo, però, non risulta aperto alcun fascicolo né dirottato uno stralcio di questa indagine.
Nei nuovi faldoni depositati alla procura di Perugia non ci sono solo i colloqui visti dal buco della serratura fra Balducci e i presunti procacciatori di prostituti che si dilungano al telefono
in particolari sull'aitanza e possanza di ciascuno. Sono numerose le intercettazioni - e talvolta i pedinamenti - nei confronti di un altro dirigente della struttura degli appalti pubblici, Fabio De Santis, che già nella prima parte dell'ordinanza veniva sospettato di ricevere tangenti in natura (prostitute) da alcuni imprenditori che volevano tenerselo buono.
Questa volta spunta un nuovo imprenditore, Guido Ballari, che sembra pronto a utilizzare lo stesso sistema nei confronti di De Santis nel caldo agosto del 2008. Le intercettazioni integrali vengono allegate perché in questo caso il sospetto degli inquirenti (che su Balducci invece non avanzano alcuna ipotesi simile) è che le prestazioni sessuali offerte valgano come una tangente. Ma sotto il profilo della privacy questa volta il caso è assai più spinoso. Perché l'incontro sembra avvenire di comune accordo fra due amici e non fra corruttore e corrotto. Tanto che entrambi
salgono a casa della donna prescelta. Non è una professionista, questo è certo. Anzi, è una donna sposata di cui vengono fornite nella documentazione le generalità, i numeri di telefonino, e perfino l'indirizzo di casa. Imprenditore e dirigente pubblico intercettati hanno solo una gran fretta per quell'incontro, che deve essere per forza di cose alle 4 e mezza di pomeriggio, puntuali «assolutamente... un'ora dopo arriva il marito... quindi rischiamo il dramma». L'incontro avviene sempre sotto la visione degli organi di polizia giudiziaria e il giorno dopo uno dei due protagonisti chiama l'altro fra le risate per raccontare lo scampato pericolo: «Mi volevo fare due
risate... l'abbiamo scampata per otto minuti... Li mortacci!, porca puttana... E poco sì, per questo ero preoccupato...». E da questo gli inquirenti deducono che otto minuti dopo sia, arrivato il marito della donna. Ma al caso citato non vengono allegati favori o appalti in grado di farlo leggere sotto altra luce di una avventura privata e agostana fra due compagnoni.
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