Giovani contro vecchi? Senza nuove regole è un bluff

Dalla Rassegna stampa

Dice: occorre garantire rinnovamento; aria nuova, volti nuovi, basta coi "dinosauri". Come no? Certo, sicuro: via tutti. Due mandati e poi via, a casa, a lavorare, come predica Beppe Grillo; e non sottilizzate troppo, non chiedetevi che senso ha contrabbandare la nuotata sullo Stretto per un evento politico. Mussolini miete il grano, Alemanno spala la neve, Grillo nuota...Lo aveva già scritto nel suo Diario notturno Ennio Flaiano: «La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria».

Torniamo al nostro "ricambio". È giusto. Prendiamo Walter Veltroni: parlamentare nella X, XI, XII, XIII, XIV legislatura; sindaco di Roma, poi torna a Montecitorio nella XVI...Sei mandati...Prendiamo Massimo D'Alema: X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI legislatura...Basta, basta: a casa (o sull'Ikarus, o quello che sia...).

Così tutti gli altri: si chiamino Beppe Fioroni o Rosy Bindi, Anna Finocchiaro o Livia Turco...A casa, sostituiamoli con gente nuova, alla Matteo Renzi, che fa tanto il galletto ma poi lo vogliamo vedere quando, fra un paio d'anni ci arriverà anche lui ai quaranta: che farà, che dirà. ., Sangue nuovo nel Pd, nella sinistra, nella politica. Cambiare, cambiare...Però. ..

Che mi dite di uno come Umberto Terracini? È stato presidente dell'Assemblea costituente, ha cominciato con la I legislatura, è arrivato alla IX; era un comunista che non le mandava a dire, anche al suo partito. E che mi dite di Riccardo Lombardi? Anche lui, dalla I all'VIII. E vogliamo parlare di Ferruccio Parri, il mitico "Maurizio"? O di Vittorio Foa: anche lui costituente, tre legislature da socialista, un'altra come indipendente nel Pci-Pds... Se per magia fossero ancora tra noi, li liquideremmo dicendo che hanno fatto tot mandati, se ne vadano a casa? E scusate se mando a quel paese chi dice che Marco Pannella va "rottamato". Ce ne fossero, di giovanotti ottantenni come lui. Bella fesseria quella di legare il mandato parlamentare all'anagrafe.

È curioso che in tutto questo discutere di "rottamazioni" e ricambio, il criterio per stabilire se sia giunto il momento di dire "basta" con la presenza in Parlamento alla fine si basi sul numero dei "bollini" cumulati; e nessuno si sofferma sulla qualità del lavoro fatto. Nel caso, per esempio, di D'Alema e Veltroni m'importa un fico il numero delle legislature; vorrei che fosse giudicato il loro lavoro, le loro politiche; se le loro proposte sono o no adeguate all'urgenza e alla drammaticità dei tempi che viviamo...Sul "fare" e sul "fatto" andrebbero giudicati: sul respiro delle alleanze proposte, delle soluzioni ai problemi offerte, se vogliamo anche sul loro stile di vita... Ho sottomano un intervento alla Camera di Leonardo Sciascia, è del 26 febbraio 1980: «...Secondo me è questo il punto: l'illecito arricchimento...il controllo deve estendersi anche a noi che siamo su questi banchi, a coloro che siedono sui banchi del Senato, a coloro che siedono nelle assemblee regionali e nei consigli municipali, non trascurando nemmeno certi funzionari e certi ufficiali...». Ah! Si chiama anagrafe patrimoniale degli eletti e dei nominati, quella che i radicali invocano da anni; quella che hanno attuato due consiglieri radicali alla regione Lazio, provocando quello che sappiamo...Pensate se ci fosse un po' ovunque questa circolazione di informazione, così da poter giudicare i Formigoni e i Fiorito "prima", e non "dopo"...

Poi vorrei che il parlamentare fosse eletto in una circoscrizione più piccola delle attuali, in modo che debba rendere conto al suo elettore assai più di quanto accada; un parlamentare di quartiere mi verrebbe da dire, che il fine settimana mi faccia il rendiconto di quello che fa e vuole fare. E pazienza se dovranno aumentare di numero: se ne guadagnerebbe comunque in termini di produttività ed efficienza. Certo, non dovrebbero essere "nominati" come ora; certo, bisognerebbe fare come in America o in Inghilterra: uno contro uno, i partiti mettono in campo i loro "campioni" (e non liste confezionate dalle segreterie), e l'elettore sceglie, giudica, vota. Certo: ci vorrebbe una stampa davvero "cane da guardia" del cittadino, che non fa sconti, e non ammicca o tace quando uno esibisce firme false, quando un altro ha la casa al Colosseo e non sa chi gliela paga, quando un altro non sa che la casa a Montecarlo ce l'ha il cognato e via così...Tutto questo c'entra con l'età? Fiorito è giovane, del 1971, due mandati alla regione Lazio; Renata Polverini è giovane, del 1962, mezzo mandato alla regione Lazio. Emma Bonino è classe 1948, sette od otto mandati parlamentari, esperienza di Ministro, vice-presidente del Senato, commissario UE. Chi dei tre si manda a casa, chi ci teniamo stretti?

 

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