Il fotovoltaico raddoppia potenza e business

Dalla Rassegna stampa

Dopo gli straordinari risultatidel2009, per il fotovoltaico anche il 2010 si annuncia come un annoda record. L'ultima conferma arriva dal bollettino trimestrale di Solarbuzz, una delle più accreditate società specializzate in ricerche sul mercato dell'energia solare. Il secondo trimestre dell'anno in corso, su scala mondiale, ha visto un'accelerazione rispetto al primo e la previsione è che entro fine anno si arriva 15 GW di nuova potenza installata, più del doppio dei 6,4 GW realizzati l'anno precedente. Ad avvalorare la credibilità di queste proiezioni il fatto che la domanda tra maggio e giugno è cresciuta del 54% sul trimestre precedente, arrivando a 3,82 GW. Comparato allo stesso periodo del 2009, l'installato del secondo trimestre 2010 è stato quasi il triplo, garantendo all'industria fotovoltaica un raddoppio nel giro d'affari, da 6,2 a 12 miliardi di dollari. Ancora una volta a fare da locomotiva è stato il mercato tedesco dove grazie anche a un salto di qualità nelle condizioni di accesso al credito, è scattata la corsa a installare nuovi impianti prima che entrino in vigore i tagli agli incentivi stabiliti dal governo federale.
Ben il 60% della potenza aggiunta nel secondo trimestre 2010 in giro per il mondo, sottolinea il report di Solarbuzz, è finita in Germania. A seguire viene l'Italia, confermando una tendenza ormai consolidata degli ultimi mesi: cifre assolute ancora modeste, ma grandissimi incrementi percentuali che la impongono come realtà emergente su scala globale. Con un volume di installazioni pari a solo l'11% di quello tedesco, dal primo al secondo trimestre la crescita sul nostro territorio è stata del 127%. Un balzo favorito probabilmente anche dalla fine delle incertezze sul futuro degli incentivi con la definitiva approvazione del terzo conto energia in vigore dal prossimo anno. Altri Stati dove il fotovoltaico corre a velocità sostenuta sono la Francia e Stati Uniti. Dando uno sguardo ai prezzi, il report sottolinea poi come l'andamento sostenuto della domanda abbia avuto l'effetto di raffreddare la discesa del costo dei moduli, evitando crisi da sovrapproduzione come in passato.
Le industrie che fabbricano silicio, wafer o celle hanno potuto sfruttare dal 78 all'87% della loro capacità produttiva. Anche se il costo complessivo rimane più basso del 24% rispetto ad un anno fa, quello appena trascorso è stato il primo trimestre, dopo 6 mesi consecutivi, in cui la discesa dei prezzi dei pannelli si è fermata. Solarbuzz segnala quindi anche le prestazioni delle grandi aziende produttrici. La top Pive mondiale del secondo trimestre 2010 vede in testa First Solar, seguita da Suntech Power, JA Solar, Yingli Green Energy e Trina Solar. Risultati che spingono ancora più in alto la manifattura cinese che arriva ora a coprire il 55% delle celle prodotte su scala mondiale a confronto con i143% dello scorso anno. Il vigoroso colpo di acceleratore che dovrebbe spingere in avanti l'installazione di nuova potenza fotovoltaica ancora per tutto il 2010 potrebbe essere però l'ultimo di questa portata per almeno un po' di tempo. Il report avverte infatti come la riduzione degli incentivi in alcuni dei mercati più vivaci come quelli di Germania e Italia, avrà probabilmente come conseguenza una pausa nella crescita. Il periodo da tenere d'occhio èin particolare ilprimo trimestre del 2011, sul quale si concentrano le maggiori preoccupazioni degli operatori, anche se Craig Stevens, presidente di Solarbuzz, ricorda come «storicamente l'industria fotovoltaica ha spesso trasudato ottimismo anche a fronte di mercati incerti e la recente conferenza di Valencia ha confermato l'esistenza di due posizioni prevalenti: da un lato quella di chi enfatizza i tantissimi ordinativi ancora da evadere e dall'altra quella di chi invece si concentra sulla riduzione degli incentivi tedeschi e una conseguente contrazione della domanda il prossimo anno». Molto naturalmente dipenderà dalla sponda che la politica sarà in grado di offrire all'ulteriore diffusione delle fonti rinnovabili, non solo in termini finanziari, con la messa in campo di incentivi e agevolazioni fiscali, ma anche in termini di certezze sul lungo periodo e di semplificazioni burocratiche e assistenza agli operatori. La divaricazione immaginata dall'Epia, l'associazione delle industrie fotovoltaiche europee, tra un futuro "policy-driven" e lo scenario moderato sono davvero sostanziose.
Nel primo caso il mercato mondiale del fotovoltaico nel 2014 potrebbe toccare quota 127 GW di potenza installata (+41%), mentre nel secondo ci si fermerebbe a 77 GW (+27%). Le preoccupazioni colpiscono naturalmente anche il mercato italiano, ma una serie di fattori fanno ritenere possibile un effetto tutto sommato contenuto. Il maggiore livello di insolazione, la nostra cronica forte dipendenza energetica, la permanente diffidenza verso il nucleare e il conto energia appena rinnovato, seppure con tariffe riviste al ribasso, sembrano poter garantire al nostro paese una crescita robusta anche in avvio di 2011. Gli scenari tracciati al riguardo dall'Epia prevedono anche in questo caso due possibili evoluzioni. La prima, più positiva, presuppone politiche di sostegno e prevede per i prossimi anni un incremento della potenza installata fino ad arrivare agli oltre 9 MW del 2014. Alla stessa datalo scenario "moderato" si ferma invece a quota 6,3 MW. Daverificarepoi anche la ricaduta positiva che saprà garantire nei prossimi mesi il mercato britannico. Dallo scorso aprile sono in vigore nel Regno Unitole nuove generose tariffe garantite al fotovoltaico dal Clean Energy Cashback. Secondo uno studio della Pricewaterhouse Coopers, entro il 2015 il fotovoltaico britannico potrebbe passare dagli attuali valori vicini allo zero a un GW di potenza installata.

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