Foto taroccate e fischi il lento declino di uno zar

La sua stella aveva già cominciato ad appannarsi questa estate quando, nel corso della solita foto autocelebrativa, dopo una immersione nel Mar Nero, si era fatto ritrarre con due anfore greche del VI secolo. «Ho trovato un tesoro», aveva detto ai cronisti stupiti ma non troppo. Peccato che i soliti blogger russi - Internet è l'unico media non ancora completamente addomesticato dal Cremlino - abbiano prontamente scoperto l'inghippo, costringendo il portavoce del premier ad ammettere che quelle anfore, trovate diverse settimane prima, erano state messe sul fondale marino apposta, affinché Putin le trovasse. La lunga serie di foto autocelebrative, compiaciute, muscolari, aveva subito una brusca battuta d'arresto.
Il vero autogol, secondo alcuni, è però venuto dopo: con la improvvisa decisione, il 24 settembre scorso, di un nuovo scambio dei ruoli tra il presidente Medvedev e lo stesso premier. Nelle elezioni del prossimo marzo sarà infatti Putin il candidato di Russia Unita e non l'attuale leader del Cremlino. Una maniera, anche troppo scoperta, di perpetuare la leadership alla guida del Paese dell'ex agente del Kgb, costretto a interrompere i due mandati consecutivi.
Così, mentre i soliti blogger denunciavano lo scandalo, è potuto accadere qualcosa di veramente inedito. Lo scorso 21 novembre il leader appassionato di arti marziali - che da anni si fa ritrarre a torso nudo in luoghi agresti o accompagnato da animali feroci - sale sul ring dell'Olimpisky di Mosca, al termine di un incontro. Prende il microfono per congratularsi con il lottatore Fedor Emelianenko in diretta tv e viene sommerso dai fischi. «La fine di un'era», secondo il blogger dissidente Alexey Navalny.
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