La fortuna di essere smemorati

Avete la fortuna di dimenticare nel fondo di un cassetto un libretto al risparmio, anche di importo modesto? Gli interessi inconsapevolmente maturati, vi faranno ricchi. È successo a una imprenditrice cinquantenne di Alessandria, Flora Castellani. Il libretto con 1500 lire di deposito, intestatole il giorno del battesimo, era stato inghiottito dalla casa.
Chissà quante volte sarebbe tornato utile alla Castellani imprenditrice, quel piccolo capitale se solo la Banca Cooperativa di Imola, gliene avesse ricordato l'esistenza. Fusioni, acquisizioni, cambi societari traslochi: prima faldoni e poi file, anche in banca per cinquant'anni il libretto è dimenticato. Ma la Castellani ora fa i conti. Sommando i coefficienti di rivalutazione dal 60 ad oggi e la capitalizzazione di 51 anni di giacenza, spunta un importo di 400mila euro. Meno di Giuseppe Provenzano, il 71 enne di Agrigento che nel 47 scorda un libretto al risparmio con 7 mila lire e oggi con una class action chiede un milione e 600 mila euro. Per i due smemorati, forse, è solo questione di tempo e di percentuali.
Denaro perduto invece, i "contributi "silenti" versati dai lavoratori che, non raggiungendo la combinatoria tra anni lavorati ed età pensionabile, non li riavrà indietro. Avete lavorato per dieci anni alle Poste è un correntista vi ha convinto a scappare con lui alle isole Vergini? I vostri sette anni di contributi sono prigionieri dell'Inps. Il problema riguarda milioni di precari e liberi professionisti, non iscritti a ordini: non avranno una pensione e neppure indietro il danaro. Due le proposte di legge per la restituzione presentate dai Radicali e il 6 ottobre manifestazioni di protesta sotto le sedi Inps di tutta Italia. Tornerete dalle isole Vergini per riprendervi il "furto" legalizzato? Prenotate il biglietto.
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