Formigoni e Cota rischiano rosso

Dalla Rassegna stampa

La sentenza con la quale il Consiglio di Stato, ribaltando quanto deciso dal Tar della Lombardia, ha accolto il ricorso elettorale dei radicali contro la proclamazione dei risultati delle regionali lombarde dell'anno scorso, costituisce un brutto colpo per Roberto Formigoni.

Non che il presidente della Lombardia (beffardamente definito Firmigoni dai radicali, per le firme irregolari con le quali sarebbe stata presentata la sua lista «Per la Lombardia») abbia da temere, nell'immediato, di dover ripetere le elezioni. Tuttavia, una certa strizza deve averla presa.

Il Consiglio di Stato, infatti, ha riconosciuto fondati gli elementi addotti dai radicali per attestare le numerose violazioni di legge commesse nell'autenticare le sottoscrizioni. Tuttavia un ostacolo si frappone alla decisione del massimo organo amministrativo: è pendente una querela di falso davanti al Tribunale civile di Milano proprio riguardo tali firme. I giudici di palazzo Spada rilevano che «la notoria durata del giudizio sulla querela di falso rischia di rendere priva di effettività la tutela giurisdizionale»chiesta al Consiglio di Stato. Il giudizio amministrativo oggi non consente, nemmeno dopo l'entrata in vigore del codice del processo amministrativo, di disporre una perizia d'ufficio sugli atti del procedimento elettorale: lo stesso Consiglio di Stato, però, aveva già provveduto a sollevare una questione di legittimità costituzionale. Essendo imminente la decisione della Corte costituzionale, i giudici amministrativi hanno deciso di sospendere il giudizio in attesa che il giudice delle leggi si esprima. Sarà opportuno notare che palazzo della Consulta deve esprimersi, guarda caso, a seguito di un ricorso elettorale contro l'elezione del presidente del Piemonte, Roberto Cota. Anche nel caso piemontese si tratta di firme reputate irregolarmente autenticate, di querela di falso, di possibilità che l'elezione del presidente venne annullata. Se, dunque, la Corte costituzionale dovesse decidere dichiarando costituzionalmente illegittimo il divieto di ricorso a perizie d'ufficio nel procedimento amministrativo elettorale, al centro-destra potrebbero venire due negative conseguenze in un colpo solo.

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