FOCUS - Rilancio per Turismo e Cultura

Dalla Rassegna stampa

Risponde Emma Bonino

1- Dobbiamo capire che penalizzare la cultura significa privarsi di uno strumento fondamentale di crescita e aggregazione sociale, ma anche di un fattore economico determinante per una regione come la nostra: sì consideri solo che in Europa l’industria culturale fattura il doppio di quella automobilistica. Al contrario, il declino di un territorio, di una città - è il rischio che corre oggi Roma - è sempre rivelato da scenari cupi, fatti di grigiore culturale, teatri che chiudono, provincialismo artistico. Ciò non significa buttare indiscriminatamente soldi nella cultura. La logica assistenzialista dei finanziamenti a pioggia ha avuto troppo spesso l’effetto di coinvolgere soggetti che non hanno competenze specifiche e professionali.
Si tratta di un approccio fallimentare in partenza. Determinante è il coinvolgimento diretto e finalizzato
degli attori dell’industria culturale in un progetto complessivo: noi faremo convergere le risorse per la cultura in un Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) regionale, sempre più indispensabile di fronte ai tagli governativi.

2- Noi ci occuperemo di audiovisivo come di un settore che coinvolge decine di migliaia di persone e su cui ruota un sistema d’imprese importante e competitivo, In fondo, la stagione più felice del cinema italiano è legata a Roma e al Lazio, Dobbiamo tornare a quella stagione. Innanzitutto, voglio lavorare con le rappresentanze per la definizione di una Legge peril settore delle attività cinematografiche e audiovisive. Ma un progetto strategico sull’audiovisivo non può prescindere dalla situazione emergenziale che stiamo attraversando: la prima azione sul fronte degli investimenti, con particolare attenzione alla questione vitale dell’accesso ai credito, che oggi rappresenta il primo grande problema per tanti operatori medio-piccoli. I nostri sforzi saranno orientati sull’internazionalizzazione del settore: vogliamo attrarre investitori stranieri, anche attraverso sgravi fiscali; dobbiamo valorizzare le location del Lazio e aiutare i nostri prodotti audiovisivi a raggiungere mercati in espansione, penso per esempio alla sponda sud del Mediterraneo.

3- I voli arriveranno a Viterbo solo se prima avremo realizzato adeguati sistemi di collegamento infrastrutturale con Roma e avremo fatto investimenti anche sul sistema ricettivo del viterbese, che secondo me ha enormi potenzialità turistiche ancora inespresse. Viterbo non deve diventare la Malpensa laziale. II progetto di raddoppio sulla Roma-Civita Castellana-Viterbo, nei suoi primi tratti cantierabile a breve termine, sono una risposta. Di pari passo arriveremo alla graduale chiusura di Ciampino, oramai una realtà troppo impattante in un’area tanto densamente popolata.

4 - I beni culturali, i luoghi della cultura e i musei sono la ricchezza più esclusiva del Lazio, spesso poco conosciuta e valorizzata. Il lavoro svolto nello sviluppo del grandi attrattori culturali come luoghi di eccellenza, le Ville di Tivoli, il parco di Vulci, l’abbazia di Fossanova, la via dei Sale, ma anche le grandi abbazie, da Farfa, a Subiaco. da Montecassino, a Casamari seno una prova concreta di come gli investimenti in cultura possano rapidamente trasformarsi in volani economici virtuosi capaci di creare nuova occupazione. Uno degli interventi che stiamo studiando è l’ampliamento degli orari dei tempi di apertura di tutti i servizi culturali - dai musei alle biblioteche e, per quanto riguarda le competenze proprie, le scuole - grazie anche alla promozione di cooperative di giovani qualificati e appositamente formati; così come la Regione si troverà a fianco della battaglia per difendere la professionalità dei nostri restauratori: perché senza questa figure non c’è tutela dei beni culturali che tenga.

Risponde Renata Polverini
1- Sull’individuazione dei progetti da sostenere con fondi pubblici occorre decisamente cambiare passo, abolendo talune pessime consuetudini che fino ad oggi hanno seguito criteri che poco hanno a che fare con la dimensione artistica. Individueremo criteri oggettivi e trasparenti che attraverso modalità di evidenza pubblica tengano conto, ad esempio: dei curriculum del soggetto proponente, dei pubblico potenziale, della storicità degli eventi e della capacità di esprimere proposte innovative ed originali. Purtroppo fino ad oggi troppo spesso sono stati adottati criteri che poco tengono conto dei merito artistico nella selezione degli eventi culturali da finanziare con soldi pubblici è reale e concreto. Tanto più che troppo spesso si riscontrano curiose coincidenze temporali tra l’approvazione dei progetti e una qualche scadenza elettorale, come è accaduto anche con la Regione Lazio che solo una settimana fa ha trovato il tempo di assegnare 33 milioni di euro di fondi europei per65 interventi in tutto.

2- Viviamo nel territorio che ha il più grande patrimonio storico, artistico e naturalistico del mondo. Una location ideale per il settore dell’audiovisivo cui si sommano competenze e professionalità di altissimo livello, Risorsa che possiamo mettere a frutto creando le condizioni più idonee affinché le aziende continuino ad investire nel settore, contribuendo così ai rilancio dell’economia. Per promuovere il settore intendo partire dalla creazione di un tavolo di coordinamento tra tutte le realtà artistiche, aziendali e istituzionali interessate e garantire un’adeguata comunicazione e promozione all’esterno istituendo la Borsa internazionale delle location del Lazio, il cui obiettivo sarà quello di creare sinergia tra le produzioni audiovisive ed il territorio, ponendo particolare attenzione al potenziamento dei co-marketing e a salvaguardare e promuovere, attraverso l’audiovisivo, l’identità dei luoghi, la cultura e le bellezze del territorio.

3- Occorre senz’altro proseguire nell’opera di ampliamento e di ammodernamento dello scalo internazionale di Fiumicino, che diverrà sempre di più hub strategico di tutto il sud Mediterraneo e principale punto di accesso a Roma del turismo internazionale di medio-lungo raggio. Parallelamente occorrerà da subito avviare il percorso tecnico e amministrativo necessario alla delocalizzazione dell’aeroporto di Ciampino, che dovrà essere ridimensionato. a causa dei noti problemi legati all’inquinamento acustico. nel nuovo scalo internazionale di Viterbo. Un aeroporto che dovrà essere fin dal primo giorno pienamente operativo, con un corredo infrastrutturale adeguato che dovrà avere un doppio collegamento ferroviario e viario sia verso Roma sia verso Orte.

4- Dobbiamo utilizzare Roma come volano per incoraggiare i turisti a visitare anche le altre province e rilanciare alcune tipologie di turismo sottoutilizzate, quale quello fieristico e congressuale. A Roma, il completamento della Nuvola di Fuksas e le oltre venti iniziative legate al secondo polo turistico daranno grande slancio al turismo d’affari. Tutto ciò comporterà una permanenza media più lunga ed è qui che devono inserirsi le altre province come mete turistiche. Occorre un brand Lazio, oltre al brand Roma. Una regione che, al di là dell’attrattività della Capitale, riesca a richiamare visitatori per il suo immenso patrimonio storico, culturale, enogastronomico e agrituristico. così come per le sue coste, i suoi parchi e le sue località sciistiche. Chiaramente, oltre alle iniziative di marketing territoriale, occorre un forte investimento su infrastrutture e trasporti, a partire dal rilancio del network portuale, passando per gli aeroporti di Fiumicino e Viterbo, fino alla completa ristrutturazione ed efficientamento delle Ferrovie Regionali.

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