Fo e Celentano sponsor di Grillo

Dario Fo sul palco e Adriano Celentano che gli dedica una canzone. Se l’atout per vincere le elezioni sarà indovinare il coup de theatre, giusto, non c’è gara con Beppe Grillo. Anche Silvio Berlusconi non scherza solleticando il portafoglio degli italiani, con l’invio a tutti di una lettera con grafica simil agenzia delle Entrate per annunciare la restituzione dell’Imu. Pier Luigi Bersani ha già detto che la sua sorpresa sarà il numero di militanti che riuscirà a mettere in campo in una campagna porta a porta dell’ultim’ora. Ma il colpo di scena più clamoroso ha riguardato il leader di Fare, Oscar Giannino, pizzicato dal cofondatore del suo movimento Luigi Zingales su un falso curriculum. Soprattutto al Nord stava andando forte, oggi deciderà con i suoi se lasciare la partita («Pronto a lasciare se la mia credibilità offusca quella del movimento»).
È diventata la parola d’ordine del M5S: «Arrendetevi». È stata rivolta ai «vecchi» politici dagli 80mila presenti (35mila secondo le forze dell’ordine) in piazza Duomo a Milano. Tra le proposte lanciata dal palco quella consolidata di «un reddito di cittadinanza per chi non ha lavoro, tagliando la cassa integrazione». Grillo l’ha declinata così: «Ti do il reddito di cittadinanza e ti aiuto a cercare lavoro, se lo rifiuti ti tolgo il sussidio». Sulla Rai «basta una rete, senza politica e senza sponsor. Non ne servono tre».
«Se fossi al governo direi prima di tutto vedere il piano industriale. In secondo luogo, vedere se ci sono conflitti di interessi o posizioni dominanti. C’è un problema anche di rivisitazione delle reti, di banda di frequenze che non riguarda solo le televisioni». Bersani è attentissimo alla trattativa con il gruppo di Urbano Cairo per la vendita di La7. Almeno quanto Berlusconi, il quale se n’è avuto a male per il richiamo del leader Pd («Per evitare posizioni dominanti, decideranno l’Authority e il futuro governo»). Una replica «tra virgolette», ma non per questo meno significativa della posta in palio: «Una minaccia mafiosa da parte della sinistra». A questo punto a Mario Monti non rimaneva che sottolineare l’importanza di garantire il pluralismo.
«Nel nostro primo Consiglio dei ministri, oltre alla cancellazione dell’Imu, delibereremo, come risarcimento per un’imposizione sbagliata e ingiusta dello Stato, anche la restituzione dell’Imu sulla prima casa, pagata dagli italiani nel 2012». Berlusconi ha inviato una lettera a tutti gli italiani per riaffermarlo. Ma sul web ha fatto diffondere un’altra lettera che indica le modalità per ottenere il rimborso». «L’amministrazione finanziaria le invierà una lettera firmata dal nuovo ministro dell’Economia e Sviluppo (ossia del sottoscritto): per la prima volta, ricevendo una lettera dell’Amministrazione finanziaria, lei non avrà nulla da temere, ma potrà finalmente sorridere perché le porterà una buona notizia. La lettera le comunicherà infatti il suo diritto a ricevere il rimborso e l’ammontare che le spetta». Subito dopo «potrà recarsi presso gli sportelli delle Poste italiane a riscuotere il rimborso».
Dopo le indiscrezioni dei sindacati e alcune incertezze sulle cifre, l’Ilva ha formalmente annunciato di aver presentato la richiesta di cassa integrazione straordinaria per un numero di dipendenti che «va da circa 4.400 ad un massimo di 6.500». Si apre quindi un nuovo capitolo per i lavoratori dell’azienda la cui richiesta «dovrebbe avere una durata di 24 mesi, a partire dal 3 marzo prossimo». In particolare, il piano di ristrutturazione aziendale prevede anche la chiusura di alcune linee produttive. Il piano della cassa integrazione straordinaria sarà discusso domani al ministero del Lavoro.
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