Floris, “Ballarò” e la fabbrica del consenso

Quando Giovanni Floris coordina montezemolandia. L'ultimo Comitato di Radicali Italiani ha confermato, qualora ce ne fosse bisogno, l'abilità politica del segretario Mario Staderini, che ha messo insieme alcuni dati interessanti sul servizio pubblico italiano. Staderini ha chiesto provocatoriamente: "Volete conoscere i candidati della nascente Lista Montezemolo? Basta vedere gli ospiti di "Ballarò". È il metodo Polverini - ha proseguito Staderini parlando della possibile lista Montezemolo - Dopo aver creato la governatrice del Lazio ora Floris sta inventando un partito dal nulla. Negli ultimi quattro mesi, gli imprenditori e intellettuali di area montezemoliana sono stati ospiti fissi di "Ballarò", realizzando tutti insieme 37 milioni ascolti medi complessivi. Si tratta, oltre a Diego Della Valle, di Irene Tinagli, Miguel Gotor, Anna Maria Artoni, Luigi Abete, Marc Lazar.
La professoressa Tinagli, se consideriamo anche le ospitate a "Annozero", ha collezionato da sola ben 15 milioni di ascolti medi. "Oggi sono presentati come esperti e antipolitici, domani molti saranno candidati". Il discorso di Mario Staderini potrebbe avere un suo senso. Ormai il conduttore di "Ballarò", a voler esagerare, potrebbe essere quasi il general manager della politica italiana. Si tratta di un ruolo non del tutto irrituale per un giornalista che passerà alla storia - fra le altre sue qualità - soprattutto per la sua grande capacità di togliere la parola ad un ospite e di darla ad un altro. Ma ognuno ha un po' il suo stile. Oggi la televisione pubblica di Stato è diventata proprio una grande fabbrica di nuove leve. Televisive e politiche. Tuttavia, non si può certo dire che Floris abbia lanciato la ex leader sindacale della Ugl. Renata Polverini non è nata come ospite di "Ballarò".
La Polverini è stata un ospite di "Ballarò" perché era l'unica leader sindacale che facesse riferimento al centrodestra. In quel caso non è stato Floris a studiare quella strategia. Si è trattato, magari, di un incidente di percorso. Del resto la popolarità della Polverini è nata con le vertenze nelle quali è stata impegnata. Detto questo, invece si fa davvero fatica a capire la giustificazione di certe ospitate di Ballarò se non con la necessità di stimolare un certo ambiente politico. Ecco perché la denuncia di Staderini può colpire nel segno, depurata dalla generalizzazioni. Del resto, i Radicali hanno fonti di informazioni molto buone in quanto si avvalgono dei dati del Centro d'Ascolto e sono in grado di seguire bene queste trasmissioni nelle quali, raramente, sono stati invitati. A questo punto dovrebbe essere la Commissione di Vigilanza sulla Rai ad intervenire su questa rivelazione del segretario di Radicali italiani. Una trasmissione televisiva può anche essere faziosa, ma non può e non deve mai trasformarsi in una sorta di talentshow a beneficio di un partito politico del futuro, sempre che sia vero, in ogni caso.
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