La flat tax sugli affitti? Dispetto ai disonesti

La cedolare secca premia i ricchi, si è detto. Ma dove sono i ricchi? I dati pubblicati nel volume «Gli immobili in Italia», curato da agenzia del Territorio e dipartimento delle Finanze, fanno riflettere: nel 2009 solo il 15% dei proprietari di abitazioni locate ha dichiarato redditi oltre i 55milaeuro. E c'è addirittura un 19,5% che non arriva a 10 mila euro, mentre un'altra fetta consistente di locatori - il 37,8% sta tra i 10 mila e i 26mila euro. Sottodichiarazione dei canoni effettivamente incassati? Evasione su altre fonti di reddito? Entrambe le ipotesi sono verosimili, così come bisogna considerare i pensionati al minimo, i dipendenti che hanno perso il lavoro e gli autonomi alle prese con la crisi.
Il risultato, comunque, è che un terzo degli interessati alla cedolare si colloca nel primo scaglione Irpef, con aliquota al 23%, e potrebbe non avere vantaggi a passare alla flat tax al 21% (19% sul canone concordato). La convenienza va calcolata caso per caso, e dipende dall'incrocio di oneri deducibili, detrazioni, eventuale versamento dell'imposta di registro e rinuncia agli adeguamenti Istat del canone. La morale, però, si può riassumere così: la cedolare, oltre a premiare i redditi alti, fa un dispetto ai disonesti.
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