Firme pro-Formigoni I radicali ci riprovano

Dalla Rassegna stampa

L'obiettivo resta quello di tornare a votare per la Regione, ma per arrivarci i Radicali devono prima persuadere almeno i giudici - il 28 ottobre - a disporre nuove indagini sulla raccolta firme della lista con cui Roberto Formigoni ha vinto in primavera. Il pm Edmondo Bruti Liberati che per primo ha seguito il caso ha chiesto l'archiviazione, loro hanno acquisito tutte le quasi 4 mila firme raccolte a suo tempo pro Formigoni per avere tramite perizia grafologica (affidata a esperto riconosciuto dal Tribunale) un riscontro all'impressione che subito ebbero sotto elezioni quando era possibile solo visionare quelle firme - che cioè vi è stata «un'opera di falsificazione massiccia» su cui far luce.
Fornito già al gip, e a breve agli stessi pm (perché siano eventualmente loro a ritirare la richiesta di archiviazione e chiedere di indagare ancora), il referto sostiene che solo un migliaio circa, sulle 3.500 richieste dalla legge per essere ammessi alla gara elettorale, sono valide. In tutte le altre si riscontrano irregolarità riconducibili a 9 diverse tipologie: assolutamente false 402 firme, 473 (con sospetti su altre 99) sarebbero state apposte da un'identica persona, mentre per gli altri casi mancherebbe un dettaglio (il timbro, la data, il luogo in cui sono state autenticate) o vi sarebbero anomalie procedurali (il riscontro tramite certificato elettorale del diritto di voto di chi ha firmato sarebbe stato acquisito prima ancora della firma, oppure la firma sarebbe stata data a lista ancora in via di elaborazione).
Vizi insufficienti a dar vita a un'indagine secondo Bruti Liberati, per i Radicali, che allegano reportage giornalistici, meritano invece approfondimenti. Comunque vada, l'intenzione di «sovvertire il voto popolare» che ieri il governatore ha di nuovo attribuito ai Radicali, non si concretizzerà né il 28 né per via penale. Ove un'inchiesta dei pm confermasse i rilievi dei Radicali, spetterà poi ai magistrati amministrativi (con cui i Radicali hanno appuntamento a dicembre) trame le conseguenze. Anche per questo Cappato chiede un confronto tv a Formigoni, con contestuale accuse ai media e querela per diffamazione al governatore. Escluso che Formigoni raccolga l'invito di Cappato a dimettersi, che possa farsi rimettere la querela (seconda, dopo quella primaverile) andando in tv è pure improbabile: potrebbe concretizzarsi, secondo Cappato, se dichiarasse che ci sono anomalie nelle firme a suo sostegno. Una dichiarazione che renderebbe superfluo ogni ricorso amministrativo: equivarrebbe a un suicidio istituzionale.

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