Firme false, ultima udienza per il Celeste

È l'ultimo round dello scontro legale tra i radicali e Roberto Formigoni. Perché, con l'ultima udienza che si terrà oggi, è ormai vicina la sentenza del processo che vede imputato il presidente della Regione per diffamazione nei confronti di Marco Pannella, Marco Cappato e Lorenzo Lipparini. Un altro guaio giudiziario che coinvolge il Pirellone e che è iniziato dal caso delle firme false presentate a sostegno della sua candidatura per le elezioni del 2010. È una vicenda che proprio i radicali denunciarono, quella delle firme raccolte perii listino bloccato del governatore. Cappato e Lipparini avevano già presentato il primo esposto in cui si evidenziava la probabile falsità di quelle sigle, quando Formigoni tentò di ribaltare le accuse: quello era soltanto un complotto del partito di Pannella, una «macchinazione» per «escludere in maniera fraudolenta il centrodestra dalla competizione». Accuse finite al centro di un processo, appunto. Che, adesso, si avvia alla conclusione. Il pubblico ministero ha chiesto per Formigoni una condanna a un anno di carcere e al pagamento di 500 euro, i radicali il risarcimento dei danni per 200mila euro. Per difendere il governatore, il suo avvocato ha rivendicato il «diritto di cronaca e opinione politica» del presidente lombardo che è iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1985.
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