Firme false, indagini riaperte La procura riparte dalla perizia

«In Lombardia tra non molto si tornerà alle urne». Così la pensa il radicale Marco Cappato, difronte agli sviluppi dell'inchiesta sulle firme irregolari presentate dal centrodestra a sostegno della lista del governatore rieletto alle ultime regionali.
La novità che fa esultare Cappato è la decisione, confermata ieri dalla Procura, di acquisire la perizia calligrafica presentata il 5 ottobre dai radicali. Nel corso dell'udienza preliminare davanti al gip Maria Cristina Di Censo il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha formalmente confermato la richiesta d'archiviazione della prima denuncia, presentata a marzo, nella quale i radicali segnalavano una serie di irregolarità come la presentazione dei certificati elettorali dei sottoscrittori della lista richiesti e rilasciati prima delle sottoscrizioni. Ma anche chiesto la trasmissione degli atti della seconda denuncia, quella sulle firme false. Il documento, e la memoria difensiva che lo accompagna, rivelerebbero che 349 firme raccolte per presentare la lista "Per la Lombardia" sarebbero false. La perizia, ecco la novità, è stata invece acquisita anche come notizia di reato per un altro procedimento. Che, si sostiene in Procura, resta aperto e separato da quello per cui era stata chiesta l'archiviazione. «È poco importante - commenta l'esponente radicale - che a livello giudiziario la soluzione sia di due indagini distinte oppure accorpate, purché si guardi a tutta la catena di comando di un sistema che si è rivelato criminoso».
Al di là dell'iter procedurale, ciò che interessai radicali è sottolineare l'aspetto politico della vicenda. «La situazione - spiega Cappato - è molto peggiore che in Piemonte, perché non riguarda una lista civetta, come quella che ha messo in difficoltà il presidente Cota, ma il glorioso listino di Formigoni».Il governatore, dopo che la Procura aveva aperto il fascicolo, aveva declinato ogni responsabilità per tutto ciò che riguarda la raccolta delle firme. Addossandola per intero ai partiti della sua maggioranza. «Ha cambiato strategia - è l'accusa di Cappato - prima ha detto che tutto quello che noi sostenevamo era falso, poi che sono stati in partiti a raccogliere le firme».
Ed ecco la conclusione: «Se Formigoni è stato truffato, allora chieda di tornare al voto; in Lombardia è stata falsata tutta la procedura elettorale, noi lo abbiamo denunciato e adesso abbiamo prodotto le prove». Sulla vicenda firme false è fissata anche, al 5 dicembre, un'udienza del Tar. Ma le vere sorprese potrebbero arrivare dall'inchiesta penale, per la quale sono già partiti gli accertamenti: si stanno identificando i pubblici ufficiali-consiglieri comunali e provinciali-che hanno attestatole false sottoscrizioni dei candidati, passo preliminare alle prime iscrizioni nel registro degli indagati. Inoltre, saranno convocatele persone alle quali sono state attribuite le false sottoscrizioni per verificare se riconoscono la loro firma, che sarà sottoposta a una nuova perizia grafologica.
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