Firme false: "Indaghi la procura”

Dalla Rassegna stampa

Si inasprisce lo scontro sul caso delle firme irregolari contestate dai radicali alla liste di Roberto Formigoni alle scorse elezioni regionali. Dopo la denuncia del partito di Marco Pannella e l'inchiesta di Repubblica, ieri sono scesi in campo anche i senatori lombardi del Pd. «Chiediamo alla magistratura di procedere celermente alla verifica dei fatti denunciati e all'adozione degli eventuali conseguenti provvedimenti nei confronti dei responsabili - hanno sottolineato in una nota i senatori Marilena Adamo e Luigi Vimercati -. Le recenti notizie diffuse dalla stampa sembrano confermare i nostri dubbi su gravi irregolarità nella raccolta delle firme da parte di Pdl e Lega prima delle elezioni».
In precedenza era stata la vicepresidente del Senato Emma Bonino a lamentare «l'impressionante silenzio del Pd su tutta questa vicenda». Ieri, l'esponente radicale è tornata ad attaccare Formigoni. «Chiediamo le sue dimissioni da presidente della Lombardia - ha ribadito dai microfoni di Radio radicale- Ha mentito, aveva detto che i Radicali avevano manomesso le sue firme, ora, invece, è stato costretto a rettificare dicendo che chiederà ai partiti di verificare quello che è successo sulle firme a sostegno della sua candidatura. In qualunque altro paese Formigoni si sarebbe già dovuto dimettere, noi chiediamo che lo faccia ora».
Ma dal Pirellone nessuno replica. Nel frattempo, è in arrivo una nuova puntata in vista dell'udienza in Tribunale giovedì 28, che dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura sul ricorso presentato dal partito di Pannella contro l'esclusione della sua lista in Lombardia dalle scorse elezioni regionali. Domani i legali dei Radicali consegneranno alla Procura altra documentazione, tra cui una perizia di un esperto calligrafo che mette in dubbio l'autenticità delle firme.
In un primo tempo si era parlato di almeno 374 firme false ma, in seguito a ulteriori controlli degli ultimi giorni, il numero sarebbe aumentato. Sempre domani è prevista una nuova conferenza stampa di Marco Cappato e di Lorenzo Lipparini per fare il punto sulle iniziative «per accertare le responsabilità politiche e giudiziarie» della vicenda. Come si ricorderà, il listino Per la Lombardia, che appoggiava il governatore Roberto Formigoni era stato prima escluso o poi riammesso dalla elezioni dal Tar della Lombardia.

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