«Firme false, Formigoni diffamò i Radicali»

Si trasforma in un boomerang per Roberto Formigoni la sua reazione un anno fa all'emergere di firme false nella presentazione della sua lista alle elezioni regionali 2009: il pm Mauro Clerici ha infatti chiesto il rinvio a giudizio del presidente della Regione Lombardia per diffamazione dei Radicali della lista Bonino-Pannella, del candidato Marco Cappato e di Lorenzo Lipperini. In dichiarazioni a 4 quotidiani, il 5 marzo 2010 Formigoni addebitò ai Radicali d'aver «potuto compiere qualsiasi atto manipolativo, compresa la sottrazione di documenti»; e in particolare, «rimasti 12 ore da soli con in mano penne e borse» a controllare i registri, d'aver «potuto manipolare le liste, correggerle, spostare i documenti come volevano», al punto che «51 certificati, a una prima verifica segnalati come presenti, dopo la visita dei Radicali non c'erano più». Ricostruzione falsa. Come le 400 firme di cui il pm Robledo ha sinora verificato la falsità, e senza le quali la lista Formigoni non avrebbe raggiunto la soglia minima per poter essere presentata.
© 2011 Corriere della Sera. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
SU