Fioravanti, tra "ritorni" e "ravvedimenti"

Oggi si è costruito una nuova vita, lontano dai partiti e dalla politica attiva (a parte una partecipazione da volontario all'associazione «'Nessuno tocchi Caino', in lotta contro la pena di morte nel mondo). Una nuova vita lontano da quegli ambienti del neofascismo romano di cui, a vent'anni, contribuì a scrivere pagine complesse e drammatiche, tra risse e sparatorie. Valerio Fioravanti, dal 2009 uomo libero è "tornato" vicino al partito radicale, ora. Sì, perché per lui - l'ex capo dei Nar cacciato insieme a tutta la sua sezione di Monteverde dal Fronte della Gioventù nel '76, proprio perché aveva firmato i referendum di Marco Pannella contro l'ergastolo mentre il Msi chiedeva la pena di morte - si tratta di un "ritorno". E adesso, a raccontare questa storia difficile, arriva un documentario che racconta la vita di Fioravantí, dall'infanzia alle armi dei Nar, dalla galera ai processi, passando per le tante testimonianze di magistrati, poliziotti e carabinieri che hanno osservato, nel tempo, il suo «ravvedimento» . Si chiama Giusva - La vera storia di Valerio Fioravanti, ed è stato realizzato da Francesco Patierno. Ad accompagnarlo, saggi di Colombo, di Nicola Rao, di Luca Telese, tutti editi da Sperling & Kupfler. «Fioravanti e Mambro sono forse gli unici ad aver fatto un percorso di integrazione reale, lento e graduale, con una certa capacità di rielaborazione», dice Patierno.
Nuove pagine, in attesa che altra luce venga gettata sulle troppe pagine oscure della nostra storia recente.
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