Finto cronista provoca e La Russa lo placca

Articolo di G.L.R. pubblicato su Libero, il 11/03/10

Si è rischiata la rissa. Quando Ignazio La Russa gli si è avvicinato per la seconda volta, qualcuno ha pensato al peggio. Ma tutto è finito con una presa per il bavero e qualche mala parola. Ieri mattina Silvio Berlusconi stava parlando alla conferenza stampa alla sede del PdL. A un certo punto un uomo prende la parola senza microfono e inizia a fare domande al premier. Sull'Abruzzo, su Bertolaso, sul decreto salva-liste. Riescono a togliergli la parola, ma poco dopo succede ancora. «Lei è un villano, un maleducato, è un classico esempio di cos'è la sinistra, noi non andremmo mai a una conferenza stampa del Pd a disturbare», esclama il Cavaliere, parecchio innervosito. Il contestatore, che poi si scoprirà essere un certo Rocco Carlomagno, personaggio non nuovo a queste performance, non si dà per vinto e insiste nel fare domande provocatorie al premier, invitandolo più volte a dimettersi. A quel punto La Russa non ci vede più e si avvicina all'uomo per farlo uscire dalla sala. I due si fronteggiano con lo sguardo, si minacciano, ma poi tutto finisce li. Poi gli uomini della security del PdL lo accompagnano fuori dalla sala.
Iscritto tempo fa al Pd, Carlomagno fa parte del coordinamento contro i siti di stoccaggio nucleare e di quello in sostegno dell'Abruzzo. Di recente si è visto alle manifestazioni del popolo viola. In passato si era già fatto notare "disturbando" WalterVeltroni e Luciano Violante. Una volta prese la parola durante una riunione dei Radicali e fu mandato a quel paese da Marco Pannella. «La Russa mi ha dato due pugni sullo sterno, ma si sa, ha un passato da picchiatore», ha raccontato poi Carlomagno, escludendo però di voler sporgere querela. «Nessuno lo ha colpito. La sala era piena di fotografi e cine-operatori. Le immagini dimostrano che dice il falso», gli risponde DenisVerdini. Fischiato dai sostenitori del centrodestra, ha trovato subito diversi estimatori su Facebook, dove gli sono stati dedicati alcuni gruppi di sostegno.