Finalmente la Rai darà voce al referendum

Dalla Rassegna stampa

Per un giorno in Rai trionfa l'unanimità: tutti i parlamentari (tranne il radicale Beltrandi) hanno votato in commissione di Vigilanza il regolamento sulla par condicio per il referendum, tutti i consiglieri di viale Mazzini hanno ratificato la nomina di Lorenza Lei direttore generale. Ora toccherà proprio al servizio pubblico, per la prima volta in sessant'anni guidato da una donna, applicare la norma parlamentare per dare spazio e voce al triplo referendum del 12 e 13 giugno sull'energia nucleare, l'acqua privata e il legittimo impedimento, mentre il governo con una legge in Parlamento cerca di vanificare il quesito sull'atomo per evitare una clamorosa bocciatura nelle urne. Dopo settimane di rinvii per l'ostruzionismo di Pdl e Lega Nord, esattamente un mese di ritardo, grazie all'intervento del presidente Zavoli e dei presidenti di Camera e Senato, ieri la Vigilanza ha votato il testo che garantisce ai telespettatori Rai l'informazione sui referendum come già accaduto in precedenza per le elezioni amministrative.

La maggioranza si è piegata per le pressioni di Zavoli e perché spera, come previsto dal calendario, di riprendere l'atto di indirizzo sul pluralismo, la famosa bozza di Alessio Butti (Pdl), per far valere le sue ragioni (e le sue idee) nella televisione pubblica. Il presidente Zavoli rivendica la sua strategia: "Già in ufficio di presidenza, il 20 aprile, si concordò sulla necessità di dare la priorità alla delibera sul referendum rispetto all'atto di indirizzo che sarebbe stato ripreso nella prima seduta utile. Mi sono adoperato per mantenere l'ordine dei lavori". Antonio Di Pietro esulta: "A questo punto la Rai non ha più scuse: l'azienda deve adempiere gli obblighi fissati dalla commissione Vigilanza e far partire la campagna d'informazione sui quesiti. È fondamentale che i cittadini, già gravemente danneggiati dal comportamento ostruzionistico di questa maggioranza, siano informati correttamente in vista dei referendum del 12 e 13 giugno".

Ieri si è chiusa definitivamente la stagione di Mauro Masi in Rai che, come ultimo atto di direttore generale, ha firmato il trasferimento di Cecilia Primerano, redattrice di Porta a Porta, al Tg I di Augusto Minzolini. La Primerano dovrebbe continuare a seguire il presidente del Consiglio, ma la sua assunzione al telegiornale di Rai 1 può causare - secondo i sindacati - centinaia di ricorsi di tutti i giornalisti precari che lavorano negli altri programmi del servizio pubblico.

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