Film Maometto, condannato il regista

Nakoula Basseley Nakoula, il produttore del contestato film anti-Maometto che ha scatenato violente proteste in tutto il mondo musulmano, è stato condannato a un anno di carcere per violazione della libertà condizionata. Lo afferma la stampa Usa. L’uomo, 55 anni, copto di origini egiziane, era stato condannato nel 2010 a 21 mesi di prigione per frode bancaria. Secondo l’accusa, ha violato per otto volte la misura restrittiva.
L’autore de «L’innocenza dei musulmani’, Mark Basseley Youssef , ha ammesso in tribunale di aver usato false identità e di aver compiuto altre violazioni dei termini della libertà condizionata imposta nel 2010. Il giudice distrettuale Christina Snyder ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dagli avvocati dell’imputato, sottolineando gli inganni perpetrati e l’uso di nomi falsi durante la lavorazione del film.
Secondo l’accusa, diversi attori si sono lamentati di aver avuto la carriera rovinata da Youssef, che aveva detto di voler girare un film in costume sull’antico Egitto ma ha poi doppiato i dialoghi facendone un film contro Maometto. Youssef, un cristiano copto emigrato dall’Egitto nel sud della California, era stato condannato nel 2010 per una truffa bancaria da 800mila dollari. Il video del suo film, diffuso su Internet, ha provocato violente proteste nel mondo musulmano ed è stato usato come pretesto per l’assalto al consolato americano di Bengasi in cui è morto l’ambasciatore Chris Stevens. Il film non è mai stato diffuso nelle sale cinematografiche.
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