Ferrara sulla “petulante Emma”

Il tema scelto da Giuliano Ferrara ieri sul Foglio è stato l'appuntamento dei giovani industriali a Capri. Questa volta la tradizione è stata innovata e ai politici, come sempre invitati, non è stato consentito di intervenire.
La novità è stata interpretata come un atto ostile dal governo, visto anche l'intervento della presidente di Confindustria assai critico e perfino ultimativo nei confronti della politica economica della maggioranza. I giovani imprenditori che l'hanno applaudita sono stati bollati come «ragazzotti» da Berlusconi e «figli di papà» dal ministro Rotondi. Ferrara ha puntato dritto all'oratrice e titolato il suo editoriale "La petulante Emma", articolando un discorso non privo di verità sulla pigrizia corporativa delle associazioni padronali e sindacali, fino ad evocare le figure di Giorgio Amendola, Ugo La Malfa e Angelo Costa per un paragone inevitabilmente impietoso. Quello che ha scritto potrebbe essere un brillante preambolo politico alle 10 riforme elencate sempre ieri sul Corriere della Sera da Alesina e Giavazzi. Ci sono però due cose che non tornano. Una Confindustria egualmente "antigovernativa " con D'Amato presidente, in tempi di centro sinistra, ebbe sicuramente altra accoglienza sul Foglio. Si dirà che era dovuto alla linea che esprimeva, ma allora resta da chiedersi com'è che in più di dieci anni Berlusconi non sia riuscito a realizzarne neanche un segmento, avendo avuto per un periodo anche la Confindustria dalla sua.
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