Ferrara inaugura il "suo" registro di Dat

Dalla Rassegna stampa

Sette articoli stringati come regolamento e un nome piuttosto ermetico, “Registro delle dichiarazioni anticipate di volontà”. È l'albo dei testamenti biologici, la cui apertura a Ferrara è stata deliberata dal consiglio comunale a giugno, ma che solo in questi giorni sta per concretizzarsi grazie alla disponibilità dell'Ufficio anagrafe. Quest'ultimo ha infatti aperto le porte a chi volesse sottoscrivere una dichiarazione anticipata di trattamento: con la sola spesa del diritto di bollo, l'ufficio rilascerà atto notorio attestante la consegna, la data, il numero di registrazione, il nome del fiduciario e riceverà il "testamento" in busta chiusa conservandolo in luogo sicuro. A richiedere l'istituzione dell'albo è stato il fronte più laico della maggioranza di centrosinistra (che, a dire il vero, non ha trovato grandi barricate in consiglio); a far da detonatore, una raccolta di firme promossa dal gruppo consiliare Sinistra Aperta e l'impegno costante dei Radicali, con manifestazioni e persino uno sciopero della fame. Che per il leader dei pannelliani ferraresi, Mario Zamorani, ancora non è finito: lui vuole l'apertura di un vero ufficio del Registro dei testamenti biologici. Obiettivo? Renderlo operativo prima dell'approvazione della legge sul fine vita in Parlamento in modo da poter poi promuovere ricorsi alla Corte costituzionale contro la nuova norma nazionale.

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