Fassino ha paura: per vincere a Torino arruola i lucani

Dalla Rassegna stampa

Piero Fassino è molto, molto preoccupato. Le primarie per la candidatura a sindaco di Torino dovevano essere una passeggiata. Invece si stanno trasformando in una sfida all'Ok Corral. Dall'esito assai incerto.Tutti, a Torino e non solo, sono ormai certi che domenica, quando si voterà, sarà un testa a testa. Tra Fassino e Davide Gariglio, già presidente del consiglio regionale, anche lui del Pd, ma che - docet Renzi - giocando sui suoi 44 anni contro i 62 del due volte ministro, ha condotto la campagna elettorale al grido «basta coi vecchi» e «no alle scelte dall'alto». La competizione, del resto, è affollata: oltre ai due democratici, corrono Michele Curto, vicino al gruppo Abele di Don Ciotti, Gianguido Passoni, candidato vendoliano ed ex assessore comunale al Bilancio, e Silvio Viale dei Radicali. Ma è tra Fassino e Gariglio che si gioca la partita. Il primo è sostenuto dai vertici nazionali e da tutti i big del partito, ma di questi tempi rischia di essere un handicap. Il secondo è appoggiato da una buona metà del Pd, dal mondo cattolico, da Cl, ma soprattutto da due consiglieri regionali Pd che hanno fatto il boom di preferenze alle Regionali (Roberto Placido:11.007 voti, Mario Laus: voti). Logico che Fassino sia preoccupato. E siccome siamo agli sgoccioli, le prova tutte. Così in questi giorni sta mandando una mail a parlamentari e simpatizzanti di tutta Italia per invitarli a contattare conoscenti che abitano sotto la Mole. «Chi ama Torino, chiama Torino!» è il simpatico slogan della mail. «Anche se abitate in un'altra città», scrive l'ultimo segretario dei Ds, «probabilmente conoscerete qualcuno che abita a Torino. Allora telefonategli, ricordategli che domenica 27 febbraio dalle 8 alle 20 sarà possibile votare in oltre 70 seggi». Segue un promemoria con tutto ciò che occorre sapere per aiutare "Piero": dove si vota, come, quando, per cosa.
Ma i tentativi dell'ultima ora non finiscono qui. Nella sfida tra i due è finita in mezzo pure la Lucania. Si perché Placido, sponsor di Gariglio e nato in provincia di Potenza, è presidente dell'Associazione lucani del Piemonte. Che significa un bel po' di voti sicuri. Che fare, si sono detti al quartier generale di Fassino? Niente paura. L'ex segretario dei Ds ha chiesto ai big del Pd lucano di scrivere una lettera a tutti i lucani che dal dopoguerra a oggi si sono trasferiti a Torino. Il più attivo, nell'iniziativa, è stato l'europarlamentare Gianni Pittella, ma hanno firmato parlamentari, sindaci, presidenti di provincia, consiglieri regionali. Si fa quel che si può. Gariglio, per dire, ha radunato l'altra sera il mondo delle discoteche e ieri i tifosi del Toro, promettendo che rifarà lo stadio Filadelfia, quello del Grande Torino. Mentre Fassino, ieri, ha scritto alle donne torinesi, impegnandosi, se il sindaco sarà lui, a fare una giunta per metà rosa. Tutto fa brodo. Perfino la lettera pro Fassino che ha mandato a tutti i suoi conoscenti Andrea Bairati. Ex assessore della giunta Bresso. "Trombato" alle ultime elezioni.

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