Famiglia, farsa di governo Sacconi: non sono nazista...

Dalla Rassegna stampa

Nessuna presa di distanza, figurarsi, ma nemmeno un filo di dichiarato imbarazzo. «Assolutamente no», ripete più volte sempre più torvo il ministro Sacconi, «imbarazzo? ma stiamo scherzando?». Un pezzo dell’esecutivo è a Milano, alla seconda Conferenza nazionale della famiglia organizzata dal governo, ma il presidente del Consiglio, travolto dallo scandalo escort, ha dovuto restarsene a pochi chilometri di distanza, nella villa di Arcore. Così aprire i lavori tocca al sottosegretario Carlo Giovanardi, con dichiarazioni che dalle prostitute del duemila ci rimbalzano al medioevo dei diritti. «Scienza e biotecnologie - attacca - possono togliere ai figli il diritto di nascere all’interno di una comunità d’amore con un’identità certa paterna e materna». E la famiglia tradizionale è già in pericolo: «La rottura della diga costituita dalla legge 40 aprirebbe la porta a inquietanti scenari, al Far West della provetta dove fin dal primo momento il concetto costituzionale di famiglia andrebbe irrimediabilmente perduto». Al contrario di quanto dichiarato da Fini e da esponenti di Fli, il ministro al welfare Maurizio Sacconi chiarisce una volta di più: sostegni solo alla famiglia "naturale", con matrimonio e procreazione. «Ho sentito dai cosiddetti futuristi - dice Sacconi - mettere in discussione il primato della famiglia "naturale". Una cosa sono le relazioni affettive, che però riguardano una dimensione privatistica, ma le politiche pubbliche (leggi, i benefici fiscali) sono tarate sulla famiglia "naturale", fondata sul matrimonio e votata alla procreazione». E, mentre Sacconi preciserà poi che gli aiuti andranno anche «ai figli di coppie di fatto», perché «non sono mica un nazista», Giovanardi confermerà che le misure che il governo starebbe approntando sono rivolte alle coppia che «si assume la responsabilità pubblica». Parlano in due e non sono d’accordo, quindi. Ma quello che proprio non sopportano è l’ufficializzazione delle coppie omosessuali. Una discriminazione che varrà l’epitaffio dell’Arcigay «questa Conferenza è una farsa», e la protesta dei radicali.«Discorsi violenti da campagna elettorale», mentre «dal governo non arriva alcun impegno serio, solo slogan». La presidente Pd Rosy Bindi, presente a Milano, definisce le parole di Sacconi e Giovanardi «proclami ideologici»: «La famiglia - aggiunge Bindi - non è un ammortizzatore sociale su cui scaricare i costi dei tagli del governo alle politiche pubbliche». In altri termini: «I fondi per la famiglia sono passati dai 400 milioni che avevamo stanziato noi ai 47 che hanno stanziato loro». Il senatore Pd Ignazio Marino seppellisce il discorso di Giovanardi, il cui intento «è discriminatorio e al limite del razzismo». «Che cosa pensa delle famiglie con figli adottati? Sono vere famiglie o no? Che rischio corrono anche se l’identità dei genitori non è biologicamente trasmessa ai figli? E le famiglie con figli concepiti con la fecondazione assistita?», chiede ricordando che nel mondo sono più di 4 milioni i bambini nati con metodo artificiale.
 
DIRITTI FRAGILI
La Conferenza era stata aperta da un messaggio del presidente Napolitano, che ha richiamato «i soggetti istituzionali all’esigenza di affrontare i problemi che ostacolano il formarsi delle famiglie: la precarietà, l’instabilità dell’occupazione, la difficoltà di accesso ai servizi e sostegni pubblici e la loro disomogenea distribuzione sul territorio». Poi è stata la volta dell’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, «i diritti delle famiglie fragili non siano diritti fragili», ammonisce. E poi ancora, la sfilata dei ministri in un’atmosfera di palpabile ipocrisia. L’unico accenno di reazione dalla sala arriva con il passaggio di Mara Carfagna, Pari opportunità, sulle politiche del governo per i minori, contro abusi ed adescamento. «Ma non si vergogna a dire queste cose?», urla per due volte qualcuno degli astanti. Lei tira dritto, e comunque no, non si vergogna per niente. Il vorticoso giro di escort? «Non ci credo - riesce a dire - È  tutto da verificare».

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