Europride a Roma anche il mondo politico da una mano

Adesioni a colpi di immagine. Si moltiplicano i video dei politici a sostegno dell'Europride che si terrà a Roma dal primo al 12 giugno. Sarà un appuntamento imponente, il primo dopo la fiumana che invase pacificamente la capitale nel 2000 per il World pride. Se allora si guardava agli anni futuri con speranza e certezza che le tutele dei diritti per le persone omosessuali e trans sarebbero giunte, oggi il tono di molti è quello di cogliere una occasione fondamentale dopo il tempo trascorso invano. «Parole come matrimonio e adozione che in Europa sono la normalità, per le persone glbt in Italia sembrano chimere lontanissime, sogni irraggiungibili»: a parlare è Ivan Scalfarotto, vicepresidente Pd, alle sue spalle una libreria zeppa di testi. «Io spero che l'arrivo di tante persone dall'Europa e il sostegno di tanti nostri concittadini possa aiutarci a rendere più raggiungibile l'obiettivo della piena uguaglianza. Vi aspetto dunque dall'Italia e dall'Europa per Europride 2011».
Respiro europeo
Il video (lo si trova nell'apposita sezione del sito http://europrideroma.com/) è pensato anche per un pubblico d'oltralpe, le parole sono pronunciate in italiano e in inglese, così l'Italia assume per una volta quel respiro europeo che tanto ci manca. La settimana appena trascorsa si era aperta con il sostegno, sempre via video, di Nicola Zingaretti che ha puntato il dito contro l'omofobia: «Europride sarà un potente strumento contro tutte le paure, contro tutti coloro che vedono nelle diversità un'occasione per alzare barriere o per istigare all'odio». Anche il presidente della Provincia cita il valore dei diritti per tutti: «Sarà una grande occasione di testimonianza, per tenere alta la bandiera dei diritti, ma sarà anche una grande occasione per dimostrare che le differenze non sono un problema, ma sono una grande opportunità. Vi aspettiamo, venite in tanti». Nel frattempo il Comitato Europride ha fatto recapitare 900 «lettere appello» a deputati e senatori chiedendo sostegno. «Le persone gay, lesbiche, bisessuali e trans vivono una condizione ormai rara in Europa non essendovi alcuna legge che li riguardi sia come singoli che come coppie o famiglie», per questo si chiede un gruppo di supporto costituito dai parlamentari. La prima a rispondere è Anna Paola Concia - che il comitato ringrazia anche per il supporto fattivo offerto - insieme a Barbara Pollastrini, Gianni Cuperlo, Jean-Léonard Touadi del Pd. Antonio Di Pietro aveva dato una adesione lampo a nome di tutto il partito: «io personalmente e L'Italia dei Valori aderiamo al gay pride per rilanciare la difesa della Costituzione. Per favore, siamo tutti uguali!». Sollecita anche l'adesione dei Radicali italiani. I ritardi di casa nostra? «Ormai il 40 per cento degli italiani vive in "famiglie di fatto", che lo Stato continua a ignorare. E qui non sono solo le persone omosessuali ad essere discriminate, ma tutti coloro che vivono in famiglie "non tradizionali"», sottolinea il comitato organizzatore. Per non parlare di omofobia, omogenitorialità, diritto al lavoro: ambiti che non vedono riconosciuti i diritti delle persone omosessuali e trans. Per questo, sottolinea Paolo Patanè alla testa di Arcigay, nel comitato organizzatore con Mario Mieli, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit, «Europride rappresenta una vetrina internazionale capace di contribuire ad un rilancio d'immagine del Paese, in una fase di crisi culturale oltre che economica». Tante le difficoltà, ma lo sforzo è quello di dare un volto fresco e originale, «un contributo all'idea stessa di Unità: perché un Paese con meno iniquità è un Paese più giusto, più felice e più unito».
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