In Europa resiste la Bielorussia del dittatore Lukashenko

Dalla Rassegna stampa

 

L'Europa sarebbe un continente totalmente libero dalla pena di morte se non fossa per la Bielorussia del dittatore Lukashenko, Paese che anche dopo la fine dell'Unione Sovietica non ha mai smesso di condannare a morte e giustiziare i suoi cittadini. La Russia, sebbene non abbia formalmente cancellato la pena capitale, è impegnata ad abolirla in quanto membro del Consiglio d'Europa e dal 1996 rispetta una moratoria legale delle esecuzioni (esecuzioni sarebbero però avvenute in cecenia tra il 1996 e il 1999).
La pena di morte in Bielorussia è prevista per 14 reati che vanno dall'omicidio a una serie di reati militari e contro la sicurezza dello Stato. Secondo stime non ufficiali riportate da "Nessuno tocchi Caino", circa 400 persone sono state giustiziate a partire dal 1991. In base a dati ufficiali, oltre 160 sentenze capitali sono state eseguite dal 1997 al 2008. Nel 2009 non sono state effettuate esecuzioni, ma nel marzo 2010 due uomini sono stati giustiziati per omicidio.

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