“Erri De Luca sabotatore”. “Lo querelo”. Tav, lite con l’ex compagno Viale

TORINO. Cresce la tensione per il processo a Erri De Luca che, dopo le polemiche e gli appelli degli intellettuali, domani mattina sarà interrogato in aula con l’accusa di istigazione al sabotaggio. Lo scrittore napoletano, che fin dal primo giorno ha ostentato la sua calma imperturbabile, adesso, alla vigilia dell’udienza decisiva, perde le staffe contro un ex compagno di Lotta Continua, Silvio Viale, già segretario del Partito Radicale e ora consigliere comunale a Torino del Pd. Viale (che è anche il ginecologo che ha sperimentato tra mille polemiche e guai giudiziari la pillola abortiva Ru 486) il 10 maggio scorso sul suo profilo Twitter ha pubblicato la frase “#Tav Ecco il sabotaggio di #ErriDeLuca” per commentare l’immagine del rogo dell’auto di un albergatore di Avigliana che ha ospitato gli uomini delle forze dell’ordine chiamate a presidiare il cantiere della Torino-Lione. «Puntuale diffamazione a dieci giorni dal processo» ha risposto De Luca dal proprio profilo Twitter. E una settimana dopo, domenica, ha aggiunto: «Smetto di lasciar correre » comunicando di averlo querelato. “La parola contraria” è il libro-denuncia, pubblicato da Feltrinelli, nel quale il poeta-operaio accusa i giudici di Torino di aver messo alla sbarra la sua libertà di espressione di intellettuale. Contro il suo processo si sono mobilitati intellettuali di mezza Europa. Ma il gesto della vigilia, la denuncia dell’ex compagno di Lotta Continua, appare uno scivolone anche ai sostenitori della sua battaglia: proprio De Luca che è diventato simbolo del diritto di espressione messo sotto accusa in democrazia si scaglia contro le parole di un ex compagno e vuole portarlo in tribunale.
Il fatto è che le dichiarazioni di Viale si inseriscono in un processo delicato vicino conclusione e sono in linea con la tesi della procura di Torino: danno cioè ragione a Lyon-Turin Ferroviaire (Ltf) e ai magistrati dell’accusa che riconoscono un legame tra le parole dello scrittore («La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti») e una recrudescenza degli attacchi al cantiere e alle aziende della Valsusa che hanno legami con la la realizzazione del supertreno. «Erri De Luca mi ha querelato per un tweet deliberatamente provocatorio ma pur sempre politico - risponde il consigliere del Pd - non c’era alcun intento diffamatorio nelle mie parole. De Luca dovrebbe imparare ad accettare lo scontro politico».
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