Equitalia è in una morsa fra il dovere e la crudeltà

Dalla Rassegna stampa

Sinora, alcuni contribuenti messi in gravi difficoltà dal pagamento delle cartelle esattoriali alle quali non potevano far fronte a causa della crisi hanno preferito suicidarsi. Hanno cioè, per senso del dovere (il meccanismo psicologico è chiarissimo), rivolto contro loro stessi la violenza, la coercizione, che il sistema esercitava contro di essi e che loro non sapevano come neutralizzare. Bisognava mettere però in conto (perché il meccanismo psicologico, pur essendo diverso come espressione finale, è identico come motivazione di fondo) anche l'ipotesi che qualcun altro, vedendo in Equitalia l'organismo che lo sta stritolando, rivolga l'arma, non contro se stesso, ma contro gli impiegati di Equitalia stessa che stanno assumendosi grossi rischi per svolgere il loro dovere.

Insomma, l'Italia è incamminata su una brutta china che non è certo facilitata dall'indisponibilità dei partiti e dei sindacati di liberare il Paese dagli appesantimenti da regime socialista che l'hanno narcotizzato. Per iniziare a risanare i conti pubblici, la reazione del governo dei tecnici ai niet della nomenclatura parassitaria che ha in mano tutte le leve dell'interdizione è stata quella di agire sulla già insopportabile pressione fiscale che, nel giro di tre mesi(!), pur essendo stata, anche prima, elevatissima, è stata alzata di altri tre punti percentuali: dal 42,5 al 45,4%. Sarebbe come, guidando un'auto, passare da zero a 300 chilometri l'ora in quattro metri. C'è da schiantare. Per resistere, ci vuole la tuta anti G che mettono i piloti dei caccia supersonici. D'altra parte, i tecnici si trovano davanti a un ingorgo di problemi, che si sono incancreniti perché sono stati troppo a lungo e troppo disinvoltamente sottovalutati. Uno dei referendum radicali non ammessi dalla Corte costituzionale prevedeva che anche ai lavoratori dipendenti dovesse essere corrisposta la loro retribuzione complessiva in busta paga. In tal modo, versando poi, dolorosamente, le tasse di loro competenza, si sarebbero accorti di quanto costava loro il peso di una macchina pubblica senza fondo. Se tale norma fosse passata, non saremmo adesso nella situazione per cui i lavoratori costano un sacco di soldi ai datori di lavoro ma hanno buste paga rachitiche. Ma i sindacati hanno preferito che i lavoratori privati non sapessero, sulla loro carne, a quanto ammonta il loro onere fiscale. Lo pagano ma non se ne accorgono. Se se ne fossero accorti, come oggi molti lavoratori autonomi, avrebbero preso i forconi molto tempo fa, evitando che il Paese fosse portato sull'orlo del precipizio dove tutti, contribuenti, Equitalia, politici e sindacalisti, finiscono adesso per cadere, facendo anche finta di non sapere a chi dare la colpa.

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