Energia, sette centrali bloccate

Dalla Rassegna stampa

Opere frenate da contestazioni popolari, contestazione degli enti locali e ricorsi alla  amministrativa. Sono dodici gli interventi nel Lazio rallentati o bloccati dalle proteste e dai timori legati ai possibili effetti su ambiente e salute. Nel mirino centrali elettriche, discariche,  gassificatoci, cementifici e strade.
È lo scenario che emerge dall`Osservatorio Nimby Forum (iniziativa realizzata da Aris- Agenzia di ricerche,informazione e società). Il rapporto, giunto alla quinta edìzione, fotografa attraverso
l'analisi dei media i progetti più contestati sul territorio nazionale (283 in totale).
Ad essere messi sotto accusa sono soprattutto gli impianti per la produzione di energia. Sono sette i casi di centrali nel Lazio rilevati dal Nimby Forum, di cui quattro termoelettriche e tre a biomasse (tra le province di Roma, Viterbo, Latina e Frosinone). Un capitolo, quello energetico, quanto mai di attualità visto il dibattito sul nucleare chiuso di fatto nelLazio dal no delle due candidate alla guida della regione. «Prima delle elezioni i candidati sono sempre più abbottonati quando si parla di nuovi impianti e infrastrutture - spiega Alessandro Beulke, presidente Aris -. Nasce così un nuovo slogan: non durante il mio mandato elettorale». Tra i casi più contestati
in regione c'è il gassificatore di Albano Laziale (Roma), sito designato per il trattamento dei rifiuti. Il progetto, presentato nel 2007 dal consorzio CoEMa, ha ottenuto l'autorizzazione
integrata ambientale (Aia) lo scorso agosto.  Subito si sono mosse le associazioni dei cittadini con tre ricorsi al Tar (che dovrà esprimersi il prossimo marzo), chiedendo tra l`altro annullamento del giudizio favorevole di compatibilità ambientale. A sostenere lo stop sono intervenuti i sindaci di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Pomezia, Ardea e Genzano. I lavori sono fermi in attesa della pronuncia. Nel mirino finiscono anche le centrali a biomasse. L'impianto per la produzione di energia da olio di palma previsto a Guarcino (Frosinone) si è arenato tra le pieghe della giustizia amministrativa. il comune si è rivolto al Tar contro il via libera rilasciato dalla provincia. L'autorizzazione è stata prima sospesa, poi il ricorso è stato rigettato. Ma il sindaco, Giuseppe di Vico, non si arrende: <<non possiamo non agire a tutela della nostra comunità>>, ha detto, annunciando il ricorso al Consiglio di Stato.
Ambientalisti e comitati in campo a Guidonia (Roma) su un doppio fronte: cementificio e discarica. <<E' impensabile - dichiara in una nota Stefano Roggi - presidente di Legambiente Guidonia - bruciare Cdr nele cementificio, e anzi va bloccata anche la realizzazione dell'impianto di preselezione rifiuti per chiudere finalmente la discarica>>. Due le centrali contestate a Pontinia (Latina), una a metano, l'altra a biomasse (legno), entrambe osteggiate da enti locali e comitati. Effetto Nimby anche sul completamento della Livorno-Civitavecchia: lavori partiti, dopo vari cambiamenti di tracciato, lo scorso 15 dicembre (chiusura nel 2014).

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