Energia e interporti, missione in India con 120 imprenditori

Il gap italiano nell' interscambio con l'India rispetto agli altri Paesi europei è forte ma si può recuperare. L'occasione è il recente e gigantesco piano da 1.500 miliardi di dollari approvato dal governo di New Delhi per investire in infrastrutture nell'arco di quattro anni. Il ministro del Commercio Anand Sharma invita gli imprenditori italiani a credere nell'economia indiana e si dice convinto che l'attuale interscambio di 8 miliardi di dollari non rappresenti le reali possibilità: «Potranno quadruplicarsi nell'arco di una dozzina d'anni». Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, guida insieme al viceministro Adolfo Urso una missione di imprenditori che per la prima volta vede insieme governo e Regioni. Un cambiamento di passo anti-sprechi avviato tre anni fa dall'ex ministro Emma Bonino e che ora Scajola è riuscito a realizzare. Oltre 120 imprenditori incontrano i colleghi indiani (circa 600) alla ricerca di buoni e reciproci business tra economie simili fatte da milioni di piccoli imprese. Il ministro annuncia tre accordi significativi: uno sull'energia con l'Enea (nucleare e rinnovabile), il secondo sulla contraffazione e il terzo sugli interporti per facilitare i commerci tra Mumbai-Venezia-Genova. Il presidente dell' Ice indiano (Ficci) Amit Mitra esalta il ruolo dei distretti industriali italiani - «ne ho visitati cinque» - deciso a importare la loro energia e vitalità. «Con Sharma siamo in assoluta sintonia - afferma Scajola - e l'anno prossimo verrà in Italia per rendersi conto di persona delle opportunità finora non espresse della collaborazione reciproca». Sharma annuisce e ricorda che nella sua gioventù auto e moto erano solamente Fiat e Piaggio. Intanto oggi a Mumbai il presidente dell' Ice Umberto Vattani, insieme a Scajola, aprirà un nuovo ufficio.
© 2009 Radicali italiani. Tutti i diritti riservati
SU
- Login to post comments