Emma sconfitta, resa dei conti nel centrosinistra

Il voto della Capitale premia la candidata del centrosinistra Emma Bonino. Si tratta di un dato che però non riesce a compensare la pesantissima sconfitta subita dalla coalizione nelle altre province del Lazio. A sera tarda, ne parla Esterino Montino, del Pd, per il quale sì tratta «di un dato a macchia di leopardo, con una ripresa a Roma e una difficoltà evidente nelle province che si ripercuote sul dato generale». La frase successiva, ecco, ha poco a che fare con il fair play che pure è presente nel centrosinistra in questa sconfitta: «Il risultato del Pd è al di sotto delle aspettative, pensavo che sarebbe stato migliore ma l’effetto di scivolamento all’ingiù viene dalle province. Questo dimostra che c’è bisogno di un lavoro da fare in profondità con tutta la classe dirigente del partito». Significa, in parole semplici: resa dei conti. Anche perché il dato romano del Partito democratico non è proprio esaltante: 34 per cento alle comunali del 2008, 27 per cento, poco più o poco meno, ieri. Modalità e tempi della resa dei conti sono tutti da verificare, ma è evidente che quella è la direzione. Toccherà ai dirigenti, adesso, ricominciare.
Soprattutto - ma non solo - dalla provincia: cercando, possibilmente, non solo di scoprire cause e motivi di questo risultato, ma anche di trovare gli strumenti giusti per intervenire.
Ieri notte, al comitato Bonino, i politici presenti non parlavano d’altro: del trionfo romano della coalizione, del tonfo laziale. E sul dato romano ne pesa anche un altro, che deve far riflettere il Partito democratico: l’ottimo risultato ottenuto dall’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.
Nella Capitale, sia pure in un’elézione che non consente brindisi, la coalizione di centrosinistra ha ottenuto un risultato buono. Quando lo scrutinio per le elezioni regionali del Lazio aveva superato il 92 per cento delle 2.600 sezioni romane, la leader radicale, secondo i dati del Comune di Roma, era al 54,15, contro il 45,24 per cento della sfidante del centrodestra Renata Polverini. Il significato del voto è chiaro: Roma ha scelto il centrosinistra. Nonostante lo scandalo Marrazzo, nonostante la città sia in mano al centrodestra e al sindaco Gianni Alemanno. Ma alla fine, considerando i dati delle altre province del Lazio, sarà proprio Renata Polverini a spuntarla: ma il dato romano fa discutere. Perché a poco meno di due anni dalla vittoria di Gianni Alemanno, il voto a Roma cambia segno, scontando l’astensione record che ha registrato un meno 17 per cento rispetto alle comunali del 2008 da una parte e la mancanza della lista del Pdl, esclusa per la nota vicenda del caos liste.
Per entrambi gli schieramenti, sono molte le sorprese. A destra, c’è l’exploit della lista civica Polverini: si attesta al 33 per cento ed evidentemente assorbe, così come era anche negli auspici del centrodestra. Un vero e proprio rimescolamento sembra essere avvenuto nell’elettorato del centrosinistra che ha premiato soprattutto l’Italia dei valori (11,14 per cento) e la lista Bonino-Pannella (4,40 per cento) per l’effetto traino della candidata presidente: le due liste alle comunali del 2008 si erano attestate rispettivamente al 3,32% e allo 0,68 per cento. Un travaso di voti che sembra aver penalizzato il Partito democratico che si è attestato al 27,83 per cento contro il 34,02 delle comunali del 2008. Un risultato che, allora, però, non bastò a far eleggere sindaco Francesco Rutelli. Esterino Montino, a tarda sera, ammette: Al risultato è al di sotto delle aspettative».
Nicola Zingaretti, il presidente della Provincia dì Roma, spende parole per il ruolo giocato dalla candidata Emma Bonino: «E’ stata una campagna strana con ricorsi e controricorsi che spesso hanno distratto dai contenuti. Negli ultimi giorni però è stata molto sentita dalle persone, e, malgrado la sproporzione di mezzi, Emma Bonino è riuscita ad arrivare alla gente». A Roma, almeno, sicuramente.
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