Emma è quella giusta

Emma Bonino è un’ottima scelta di garanzia e di imparzialità per la presidenza della Repubblica. Nutro una profonda simpatia per chi fa politica pura senza interessi di parte nonostante i guai che i radicali ci hanno procurato coi due referendum sul nucleare a sul finanziamento ai partiti che si è trasformato in rimborso triplicato. Quando per la prima volta, nel 1999, si prospettò il nome di Bonino per la presidenza della Repubblica, le inviai un assegno a Bruxelles per la sua campagna elettorale. Poco dopo Emma, che non conosco, riuscì a trovarmi personalmente al telefono nonostante la guerra nei Balcani. Scusandosi, mi chiese di non offendermi, ma non poteva accettare il mio assegno; per questo esisteva un comitato. Alcuni giorni dopo l’assegno mi arrivò indietro con una squisitissima lettera. Che classe! Che disinteresse! Sono certo che questa donna straordinaria che si è distinta per il suo apprezzato impegno internazionale, da Presidente si atterrebbe scrupolosamente alle regole, non terrebbe populistiche concioni, ma invierebbe messaggi alle Camere, magari pepati, ma nel rispetto rigoroso del dettato costituzionale da tempo dimenticato. Al posto di Napolitano avrebbe già dato l’incarico, nell’ordine, a Bersani, Grillo e Berlusconi e sapremmo già quando saremmo stati chiamati nuovamente alle urne. Di questa donna l’Italia ha bisogno.
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