Emma mette i brividi a Bersani

Dalla Rassegna stampa

Forse il Presidente Berlusconi esagera volutamente quando parla di un partito democratico "pannellizzato" dalla verve radicale, certo è che i problemi per Pier Luigi Bersani, dopo la candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Regione Lazio abbondano. Il segretario del Pd è bravo a minimizzare: non esiste un "caso Bonino", ha detto ma l'assenza della leader radicale alla prima "prima" dei candidati governatori del centrosinistra è roba da ridere rispetto a quello che si sta profilando.
Intanto la componente cattolica messo il muso per la scelta Bonino, sopportata dalle critiche puntute dell'"Avvenire. Una "sarperabortista" e "iperliberista" che rappresenta i valori cattolici? Vade retro! Ha il suo bel da scrivere, il povero Bersani, che le culture del Pd non possono essere separate in casa. Ed ecco che, terminato un sudatissimo lavoro, non si sa di quale successo, tutto viene mandato all'aria dalla decisione della leader radicale di presentarsi come concorrente del Pd in molte altre regioni, persino la Lombardia. Fortunatamente a Bersani i capelli sono già caduti, perché una situazione così grottesca non si dipana nemmeno con la flemma emiliana di cui il segretario è capace. Lo sciopero della fame e della sete per ripristinare le regole elettorali violate chiude il cerchio. A Rosy Bindi i nervi sono già saltati, era la Bonino rilancia: scenda in campo la Bindi al suo posto se non ha niente da fare. Il colmo per Bersani sarebbe apprendere che la
Bonino si è ritirata. Ma non è che starebbe meglio nel vederla ridotta allo stremo dallo sciopero intrapreso. I radicali hanno i loro metodi di lotta, tutti particolari, e ci sono così abituati che non sanno rinunciarvi. Seminai sono i loro alleati che hanno qualche difficoltà a digerirli, per non dire che presto si scopriranno refrattari ai metodi stessi.

 

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