Emma, i cattolici laici e quelli integralisti - Lettera

Dalla Rassegna stampa

CARO ORLANDO, il segretario del Circolo Pd di Roma centro, Matteo Costantini, intende dimettersi a seguito della candidatura di Emma Bonino a presidente della regione Lazio e ha dichiarato che «con la candidatura di Emma si decreta il fallimento delle ragioni fondative del Partito democratico», che «il tentativo di amalgamare culture e sensibilità diverse nel Pd mi sembra ormai completamente fallito» e che «per un cattolico impegnato in politica, ancorché laico, fare campagna elettorale per la Bonino, che ha opinioni rispettabili, ma completamente alternative su temi fondamentali come il diritto alla vita, è oggettivamente impossibile a meno che non si voglia negare tutto ciò in cui si crede». Vorrei dire al Costantini: mentre abbiamo stretto un accordo con i radicali per il parlamento, luogo in cui si fanno le leggi per tutti gli italiani, secondo lei non possiamo farlo per il candidato a presidente del Lazio, ossia una carica monocratica locale? Non mi risulta che tra le "ragioni fondative" del Pd esista una tale preclusione, che è più degna di un cattolico integralista che di un cattolico democratico, come lei dichiara di essere. Dove è scritto che non si possa costituire un punto di sintesi tra cattolici e laici? Basta riconoscere a tutti il diritto alla autodeterminazione su temi fondamentali come la vita e la morte, mentre lei vorrebbe imporre agli altri le sue convinzioni. La prego: anziché lasciare il Pd, lasci alla Pdl e alla Lega il monopolio dell`integralismo, anche perché se vogliamo seguirli su questa strada la sconfitta è sicura (Rutelli docet).

GIORGIO GROSSI, VIA WEB
 

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