Emma Bonino: "Tre proposte per rilanciare Roma e il Lazio"

«Dopo la sconfitta ho pianto moltissimo, ci ho sofferto molto ma sono di cultura sabauda e quindi sono stata riservata». La confessione è della vicepresidente del Senato, Emma Bonino, che ieri ha partecipato
all’iniziativa "Roma e Lazio, un impegno che continua" organizzata all’Eur dai circoli dei Pd. «Ho pianto di rabbia, sono convinta che abbiamo combattuto una battaglia non democratica. Abbattiamo gli stereotipi per cui si vince con il programma. Ma per favore. Questa campagna è stata vinta da Berlusconi che, quando ha capito che in gioco non c’era la Roma-Latina, ma un consenso che gli serviva per altri equilibri nazionali ha fatto l’unica cosa che fare: non sa governare ma sa fare campagna elettorale e ne ha i mezzi. Ha occupato manu militari le tv». La Bonino, insieme ai senatori Riccardo Milana e Lucio D’Ubaldo, e all’assessore provinciale Patrizia Prestipino, ha rilanciato anche tre proposte per l’opposizione nel Lazio: «L’istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti, partiamo facendola per i nostri consiglieri e poi lanciamo una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare: un appuntamento alla metà di luglio nel quale fare un punto della situazione su quelle che sono le possibilità di azione su temi come il nucleare, il lavoro e l’occupazione; e all’inizio della prossima settimana andrò a Bruxelles; per due giorni per analizzare cosa vuol dire concretamente Lazio Regione d’Europa, vedendo quali sono i fondi a disposizione».
Il senatore Milana ha lanciato un invito a Fazzone del Pdl: «Emma Bonino ha rinunciato a tutti i privilegi dell’essere stata anche solo per poche ore consigliere regionale, tutti gli emolumenti compresa una pensione da qualche migliaio di euro. Chiedo al senatore Fazzone di fare la stessa cosa».
Al Pd: «La nostra giunta non ha fatto ciò che la gente si aspettava da noi. Io sono stato il coordinatore della campagna elettorale della Bonino, abbiamo ascoltato tutte le categorie e nessuna ci ha parlato bene dell’assessore uscente. Ci dicevano: l’importante è la discontinuità. Nel Pd serve un cambio generazionale».
all’iniziativa "Roma e Lazio, un impegno che continua" organizzata all’Eur dai circoli dei Pd. «Ho pianto di rabbia, sono convinta che abbiamo combattuto una battaglia non democratica. Abbattiamo gli stereotipi per cui si vince con il programma. Ma per favore. Questa campagna è stata vinta da Berlusconi che, quando ha capito che in gioco non c’era la Roma-Latina, ma un consenso che gli serviva per altri equilibri nazionali ha fatto l’unica cosa che fare: non sa governare ma sa fare campagna elettorale e ne ha i mezzi. Ha occupato manu militari le tv». La Bonino, insieme ai senatori Riccardo Milana e Lucio D’Ubaldo, e all’assessore provinciale Patrizia Prestipino, ha rilanciato anche tre proposte per l’opposizione nel Lazio: «L’istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti, partiamo facendola per i nostri consiglieri e poi lanciamo una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare: un appuntamento alla metà di luglio nel quale fare un punto della situazione su quelle che sono le possibilità di azione su temi come il nucleare, il lavoro e l’occupazione; e all’inizio della prossima settimana andrò a Bruxelles; per due giorni per analizzare cosa vuol dire concretamente Lazio Regione d’Europa, vedendo quali sono i fondi a disposizione».
Il senatore Milana ha lanciato un invito a Fazzone del Pdl: «Emma Bonino ha rinunciato a tutti i privilegi dell’essere stata anche solo per poche ore consigliere regionale, tutti gli emolumenti compresa una pensione da qualche migliaio di euro. Chiedo al senatore Fazzone di fare la stessa cosa».
Al Pd: «La nostra giunta non ha fatto ciò che la gente si aspettava da noi. Io sono stato il coordinatore della campagna elettorale della Bonino, abbiamo ascoltato tutte le categorie e nessuna ci ha parlato bene dell’assessore uscente. Ci dicevano: l’importante è la discontinuità. Nel Pd serve un cambio generazionale».
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