Emma Bonino: ‹‹Ecco le mie idee per le piccole e medie imprese››

Dalla Rassegna stampa

 

La campagna elettorale continua. Non si placa la polemica per la mancata presentazione della lista del Pdl, continua l’iter giudiziario. si preparano manifestazioni dall’una e dall’altra parte con due piazze romane che andranno a riempirsi in due sabati successivi.
Intanto, Emma Bonino prova a concentrarsi sui temi principali di queste regionali. L’economia, ad esempio,. e il ruolo delle piccole e medie imprese nel Lazio. Ieri mattina ha incontrato i rappresentanti e gli operatori del settore. Ha presentato un manifesto di sette punti sulle cose da fare.
Alcuni esempi: rendere permanente il Comitato per il credito alle Pmi (piccole e medie imprese) da incardinare nella presidenza della Regione, per facilitare l’accesso al credito: unire le competenze di innovazione e ricerca in un unico assessorato per lo sviluppo economico e unificare l’assessorato al lavoro e alla formazione: fornire assistenza e instradamento delle pratiche con lo sportello unico per le imprese. Ha spiegato Emma Bonino: «Il manifesto nasce dall’ascolto di tutte le rappresentanze e cerca di recepire le richieste. E’ necessario rendere istituzionale la presenza delle Pmi nelle scelte produttive della Regione». Nel manifesto si parla anche di «capitalizzazioni, reti, consorzi e filiere». di «razionalizzazione degli interventi e la concentrazione sui settori più innovativi». Infine ha anche auspicato: «Vorrei un Lazio aperto al mondo e all’Europa dove si consideri la formazione l’investimento principale per costruire lo sviluppo di un Paese o di una macro area. Per questo vorrei anche che nascesse finalmente un assessorato regionale allo Sviluppo e alla Formazione, non più due entità distinte ma unite per creare innovazione».
All’incontro hanno partecipato anche il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, e il coordinatore della campagna elettorale di Emma Bonino, Riccardo Milana.
Un altro dei temi caldi della campagna elettorale è quello della sanità, in una regione che ancora molto deve fare per il risanamento dei conti e che, a tutt’oggi, si ritrova commissariata.
La candidata del centrosinistra ha incontrato gli operatori sanitari nella sala conferenze del Nuovo Regina Margherita. E già il tema dell’iniziativa chiariva quello che è l’obiettivo per il futuro, per la riorganizzazione della rete ospedaliera: "Nuova Regina Margherita: un esempio di nuova sanità". La Bonino ha parlato di «più salute e meno sanità con il decentramento le deospedalizzazione». E in un
periodo di campagna elettorale in cui solitamente vale la regola di dire sì a tutto, la leader radicale è andata controtendenza affermando: «Non ha senso pensare di riaprire l’ospedale San Giacomo». Più nel dettaglio ha spiegato: «Sono d’accordo che bisogna aprire un confronto con il Comune. La chiusura del San Giacomo è avvenuta male, ma è chiaro che la struttura e la zona sono di difficile accessibilità. Da qualcos’altro va sostituito. La riapertura del San Giacomo da un lato non è possibile, dall’altro in termini di costi-benefici, fruibilità e accessibilità non è la strada su cui mettersi».
Ha poi fatto un ragionamento più generale di fronte a una platea di addetti ai lavori: «La qualità dei servizi rispetto ai bisogni deve essere migliorata. Sul Bilancio della regione la spesa sanitaria pesa per il cinquantacinque per cento. C’è bisogno di un trasformazione più umanizzante e meno costosa. I costi della sanità dovranno vedere un riequilibrio e un aggiornamento dei contributi statali alla Regione. Si dovrà fare chiarezza e usare trasparenza di bilancio. E serviranno più controlli. Per fare tutto questo c’è bisogno che molti si mettano in riga e dell’appoggio dei cittadini, di chi ha sperimentato il funzionamento delle strutture. E servirà la forza della trasparenza e della legalità».
Anche l’agenda di oggi prevede che l’attenzione della campagna elettorale della candidata del centrosinistra sia concentrata sul tema della sanità: alle 16 ci sarà un nuovo incontro con operatori sanitari e cittadini, alla sala Foschi dell’Ospedale San Giovanni.

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