Emma

Dalla Rassegna stampa

Nel momento in cui il mondo è interessato a capire cosa sarà la vita di molte persone condizionata dal terrore dopo l'uccisione di Bin Laden, nel momento in cui si spara e si muore in Libia, nel momento in cui la disoccupazione, il precariato e l'incertezza per il domani condiziona la vita di tanti italiani, cosa fa il presidente del Consiglio e il suo governo? Nomina altri nove sottosegretari. E con loro tanti portaborse, addetti stampa fannulloni, consulenti inesistenti, autisti e scorte. Si, le scorte che proteggono (da chi?) ministri, sottosegretari, parlamentari che ricevono (!) lettere minatorie ecc. Insomma l'Italia finalmente tira un respiro di sollievo. Il presidente del Consiglio con queste nomine confessa apertamente che gli italiani pagano in euro il prezzo promesso ai "responsabili" che garantirono la “fiducia” al governo. L'anticipo è stato pagato con la nomina a ministro di un parlamentare con un curriculum opaco, il Romano, collocato all'agricoltura. Nell'elenco dei premiati manca Pionati che guida un grande partito nel Sud si è speso al sostegno a Berlusconi. E manca Scilipoti, noto studioso di medicina alternativa, il quale come discepolo di Di Pietro ha odiato il Cavaliere con la stessa forza con cui oggi l'adora. Ieri, dopo il voto della Camera sulle mozioni sulla Libia, il Giornale su tutta la prima pagina aveva questo titolo: "Basta alibi, ora si governa ". Infatti il primo atto di governo che segnala questo impegno è la nomina dei nove. Buon lavoro.

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