Emendamento per salvare Radio Radicale

Dalla Rassegna stampa

Radio Radicale rischia di farsi più piccola o addirittura di chiudere. la denuncia arriva dai Radicali, che chiedono il rinnovo della convenzione con il ministero dello Sviluppo Economico. In ballo, per l’emittente, ci sono 10 milioni di euro lordi in tre anni. E così è stato presentato un emendamento alla Finanziaria sottoscritto da 202 senatori di tutti gli schieramenti. L’iniziativa, hanno spiegato in una conferenza stampa alla Camera Emma Bonino, Marco Pannella, il direttore della radio Massimo Bordin e il responsabile del centro di produzione Paolo Chiarelli, ha un carattere “preventivo“. In altre parole: nonostante le rassicurazioni del ministro Scajola sulla convenzione, i Radicali hanno ancora forti dubbi sul buon esito dell’operazione. «Facciamo un appello al governo - sottolinea la Bonino - per non oscurare il servizio pubblico che “Radio Radicale“ fa da trent’anni. C’è una predisposizione positiva ma la situazione si è un po’ ingarbugliata, per questo abbiamo fatto l’emendamento». E poi continua: «Ci auguriamo che nel clima già teso per quanto riguarda il pluralismo dell’informazione questa nuova “non iniziativa“ del governo non aggravi ulteriormente le cose, ammesso che sia possibile». Da ricordare che alla conferenza stampa a Montecitorio erano presenti, oltre ai deputati e ai senatori radicali anche il presidente del gruppo del Pd Antonello Soro con il suo vice Gianclaudio Bressa, il deputato della Lega Massimo Polledri, Riccardo Villari e Benedetto Della Vedova (Pdl).

 

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