Elezioni fra novanta giorni si allontanano le primarie

Al voto entro novanta giorni: più difficili le primarie nel centrodestra e nel centrosinistra per le regionali. L’accelerazione del ministro Annamaria Cancellieri rende ardua la ricerca di un candidato nel Pdl e nel centrodestra. Sembra tramontare l’ipotesi dell’election day, il tempo per scegliere è ridotto all’osso (si dovrebbe votare a dicembre). E in un partito in cui si vocifera di un possibile commissariamento, del ritiro della delegazione dalla giunta Polverini e più in generale da una situazione di caos agitato, appare un’impresa trovare la rotta giusta. Una delle ipotesi in campo è quella di un candidato giovane che dia il segnale di discontinuità: il minimo sindacale dopo il caso Fiorito.
Primo nome, l’ex ministro Giorgia Meloni, rampelliana (36 anni il prossimo 15 gennaio): malgrado la giovane età ha un’esperienza di governo alle spalle che la rafforza, ma contro di lei gioca la sua forte caratterizzazione all’interno del Pdl. Seconda ipotesi: Luisa Todini, 46 anni tra tre settimane, imprenditrice, alla quale si sta chiedendo con insistenza la disponibilità a candidarsi. Attualmente, però, fa parte del Cda della Rai, difficile che possa lasciare un incarico comunque importante per la grande incognita rappresentata dalla candidatura alla Regione. Se si guarda con meno attenzione alla data di nascita e si preferisce puntare maggiormente sull’esperienza amministrativa, il cinquantaduenne Andrea Augello, senatore e assessore al Bilancio con la giunta Storace, potrebbe rappresentare una strada percorribile. Tra i papabili, seppur in posizione più defilata, c’è anche Chiara Colosimo, 26 anni, altra rampelliana, attuale capogruppo alla Pisana.
Il nodo è mettere d’accordo tutte le componenti del Pdl (o ciò che resterà del Pdl). Augello ha già fatto capire che non si tirerà indietro anche se insiste perché si vada alle primarie per legittimare il candidato con un percorso inedito del centrodestra. A proposito di Francesco Storace: il leader della Destra è pronto a candidarsi alla presidenza della Regione.
Tenendo conto che dopo il big bang degli ultimi giorni sembra improbabile che l’Udc possa riproporre un’alleanza con il Pdl: a questo punto, in uno scenario inedito, c’è chi vede l’ex ministro della Salute come il possibile candidato dell’alleanza di destra.
C’è però una variabile: con chi si schiererà Città Nuove, il partito-fondazione di Renata Polverini. La presidente uscente non si ricandiderà alla Regione, ma il suo partito ci sarà. Resta da capire se insieme all’Udc, con un proprio candidato o con il Pdl e Storace. Infine, in campo restano sempre i nomi che circolano ogni qual volta si va a votare a Roma: a partire da Guido Bertolaso, l’ex responsabile della protezione civile nazionale, o da qualche big del Pdl come Maurizio Gasparri. Una cosa è certa: il tempo a disposizione è limitato e questo non aiuta il centrodestra.
Sull’altro fronte, invece, le aspettative di vittoria moltiplicano gli aspiranti alla candidatura. Una situazione diametralmente opposta a quella del 2010, quando Emma Bonino era stata appoggiata dal Pd per mancanza di alternative, o quasi. Il regista dell’operazione candidature è Enrico Gasbarra, segretario regionale dei democratici, che incassa il doppio successo ottenuto con le dimissioni della governatrice il (probabile) anticipo del voto a dicembre. Gasbarra, però, alla fine potrebbe essere anche il prescelto per la corsa alla Pisana, visti anche il suo profilo da cattolico moderato (spendibile anche in un eventuale accordo con l’Udc) e l’esperienza amministrativa accumulata in tutti gli enti locali della Capitale. Su di lui potrebbe quindi convergere il partito, specie se il ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi dovesse confermare la sua intenzione di non scendere in campo in questa competizione elettorale.
Visti i tempi ristretti non sarà facile celebrare le primarie per la Regione pure nel centrosinistra, anche se le chiede più di un esponente del Pd, come l’ex segretario regionale Roberto Morassut. Nel novero dei possibili candidati restano gli ex ministri Paolo Gentiloni e Giovanna Melandri, così come il parlamentare europeo David Sassoli. Ma sono da considerare anche gli equilibri interni al partito, in vista di un altro appuntamento fondamentale come quello per il Campidoglio, dove in pole position c’è l’attuale presidente della Provincia Nicola Zingaretti.
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