Elezioni anticipate arriveranno?

Più di un indizio fa pensare che fra un po' riprenderà alla grande il dibattito fra i partiti sull'ennesima riforma del sistema elettorale. È un tema che ormai tutti amano come il fumo negli occhi, ma sembra inevitabile e tanto vale farsene una ragione. È aumentata la possibilità di elezioni anticipate che però devono avere una causa scatenante ineccepibile. I referendum vittoriosi, ipotesi tutta da verificare, potrebbero non bastare. Con la consueta notevole faccia tosta Berlusconi rifiuta di dare indicazioni di voto e si prepara a prendere atto di qualsiasi risultato.
Che il Cavaliere lasci di sua spontanea volontà Palazzo Chigi, al momento è pura fantascienza. Una maggioranza diversa è improbabile, perché nessuno pare disposto a intestarsi un "ribaltone ". Eppure un governo allargato di transizione e di fine legislatura, sempre a guida PdL, sarebbe una decisione utile a molti. In ogni caso dovrebbe essere un governo con un programma molto circoscritto.
Sicuramente al primo posto la politica economica secondo i consigli di Draghi, poi pare inevitabile il federalismo- se no niente voti della Lega - infine la riforma della legge elettorale che è probabile il terzo polo chieda come condizione indispensabile.
Come alternativa potrebbe materializzarsi una proposta di legge parlamentare di modifica del 'porcellum' sostenuta da una maggioranza diversa da quella attuale. La Lega sarebbe sempre decisiva e il risultato finale sempre le elezioni, in questo caso anticipate.
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