Election Day I Radicali affossano mozione Pd

Dalla Rassegna stampa

Decisivo, per affossare alla Camera le mozioni delle opposizioni che chiedevano «l'election day», è stato il radicale Marco Beltrandi. Il deputato radicale eletto nelle file del Pd infatti ha votato ieri in Aula contro la richiesta del suo partito, così come quelle di Idv e Udc, di accorpare le amministrative ai referendum. Il risultato finale è stato 276 no contro 275 sì. Voto sul quale hanno pesato anche le assenze nelle file delle opposizioni. Non hanno partecipato al voto 10 deputati del Pd, 8 di Fli, 4 dell'Udc e 2 dell'Idv.
Immediata la reazione polemica all'interno del Pd con Rosi Bindi che ha definito la decisione di Beltrandi una scelta gravissima: ci sono dei momenti nei quali la disciplina di un gruppo è fondamentale». Sulla stessa linea il capogruppo Franceschini: «Per un voto, solo per un voto! Potevamo vincere». È chiaro, ha spiegato, «che era solo una mozione, ma sarebbe stato difficile per il governo non tenerne conto. Beltrandi è stato irresponsabile». Beltrandi però si difende: «Il mio "no" è politico. Accorpare il voto è solo un pretesto per aggirare una legge che impedisce ai referendum di essere validi se non raggiungono la metà più uno dei votanti. Così facendo ogni governo potrebbe accorpare o meno il voto per influenzare il risultato dei referendum».

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