Effetto Marino sui rottamatori

Dalla Rassegna stampa

C’è chi li snobba e chi li teme: delle diverse anime della minoranza, i rottamatori del Pd sono senz’altro i più agguerriti e, in vista della Direzione, oggi affilano le armi, sebbene abbia preso le distanze dalla linea iniziale uno dei loro motori, Matteo Renzi (ma domani sarà al vertice). Tra le new entry, Ignazio Marino sembra invece il candidato ideale a prenderne la testa, considerato il programma più o meno già steso, alla vigilia dell’appuntamento cruciale della segreteria Bersani. Sul sito «Prossima Italia» appare un elenco dettagliato dei temi che dividono il Pd dai centristi, che per i vertici del partito sarebbero interlocutori privilegiati. Per Civati, Marino e compagni, il problema non sono più solo le primarie, ormai, quanto piuttosto l’agenda da scrivere. E i temi sembrano divergere, almeno nelle soluzioni, da quelli dell’Udc. «Coppie di fatto, libertà di cura, testamento biologico, ricerca sulle cellule staminali, fecondazione assistita, difesa della legge 194, sperimentazione della Ru486. C’è l’imbarazzo della scelta, e purtroppo non è una battuta: su tutti questi argomenti sensibili e riguardanti la persona, la distanza tra le posizioni dell’Udc e il Pd è consistente, ma a quanto pare lo è anche tra l’Udc stessa e Fli, con i primi su posizioni quasi confessionali e i secondi, come detto, accusati addirittura di laicismo».

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