Effetti collaterali del tesseramento Il partito è andato in frantumi

Dalla Rassegna stampa

L'8 novembre «può essere il nostro 8 settembre». Ecco perché, in vista del giorno in cui il Rendiconto generale dello Stato, arriverà alla Camera i vertici parlamentari del Pdl si preparano al peggio. L'Armageddon: anche se i "ribelli" giurano che settimana prossima saranno leali, che voteranno disciplinatamente il Rendiconto, Cicchitto e i suoi mica si fidano. Temono il blitz: la Bertolini, chiacchierando con gli (ex) soci di partito, ha parlato di dodici frondisti (nella notte erano scesi a sei), ai quali vanno aggiunti gli onorevoli (due) transitati direttamente nell'Udc. Ci saranno altre defezioni: è una sensazione diffusa. E gira voce di un trappolone in due passaggi: prima l'assenza sul Rendiconto e poi lo strappo. Invece il Pdl può contare su un solo voto in più (Buonfiglio, ex Fli) e sulla capacità di persuasione di Denis Verdini: «Mi ero tenuto dei jolly da giocare in caso di emergenza», il coordinatore azzurro ha provato a rassicurare Berlusconi sulla possibilità di agganciare una nuova pattuglia di onorevoli. C'è la trattativa avviata con i radicali e, addirittura, con alcuni del Partito democratico.

Gli ex forzisti con la valigia vengono dati per persi oramai. Colpa dello tsunami innescato dal tesseramento, dicono. Colpa dell'exploit degli ex An, che hanno preso 450mila tessere su un totale che oscilla tra 1 e 1,2 milioni. Il che significa che ora il peso dei postmissini va dal 35 al 45 percento (erano al 30, senza sottrarre la scissione di Fli). Allarmati, alcuni azzurri hanno deciso che era scattata l'ora X. Prendi Bonciani, per esempio, escluso in Toscana dall'asse Verdini-Matteoli. E prendi la Bertolini, scavalcata nella sua Modena da Giovanardi, che ha fatto il pieno di tessere. Et voilà, la crisi di governo.

Questo tesseramento è stato sì una prova importante per il non-più-partito-di-plastica. Però quante conseguenze inattese. Politiche e non. Non ditelo a una delle alte cariche del Senato, finita addirittura in una scazzottata con gente di partito per storie di tessere del tipo: "Tizio l'ho iscritto io! No, io!". E rischia di non essere la sola vittima. Forse.

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