Il duello e le virtù del listino

Dalla Rassegna stampa

Bisogna dare atto a Nicola Zingaretti di aver vinto la sua battaglia di coerenza: resta presidente della Provincia non tradendo il suo elettorato nonostante le forti pressioni del Pd per spingerlo alla candidatura regionale. Il nome di Emma Bonino è uscito in periodo natalizio come da un uovo di Pasqua e il fronte anti-berlusconiano sembra riprendere speranza per le elezioni regionali anche se, cominciando dal Pd, c`è qualche mugugno sulla candidata presidente. Sulla carta ognuno faccia i suoi calcoli: la Polverini, con l`Udc, è in grado di vincere. Un ricompattato centrosinistra, con la leader radicale, forse pure. Vietato fare previsioni serie: oltre che essere troppo presto, basta ricordare che nel 1995 Piero Badaloni prevalse su Alberto Michelini con lo 0,2 per cento (6 mila voti su quasi tre milioni e mezzo) per rinunciare al ruolo di Spurinna o di Cassandra. Il personaggio Bonino sembra poter ridare all`ampia fascia degli esuli del centrosinistra la voglia di «tornare a casa». Forse Emma non è amata molto da certi ambienti di sinistra ma ne è certamente stimata (come gli italiani coi francesi). Forse la Bonino non è molto apprezzata per certe sue idee da qualche ambito cattolico ma è sicuramente amata (come i francesi con gli italiani) per il suo carattere, la sua personalità. Visto che i sondaggi hanno mostrato che la vicenda Marrazzo non avrebbe significative conseguenze elettorali, ecco che il possibile «rientro» dell`elettorato stufo del centrosinistra può avere la sua importanza. Ma la Bonino ha un`altra carta da giocare in suo favore diventando la candidata anti-Polverini: il «listino». Tra gli 11 nomi da portare con sé, al di fuori del voto, in Regione - ove venisse eletta - potrebbe scegliere figure di forte richiamo nel mondo cattolico, tanto da accreditare la propria immagine Oltretevere. E nel «listino» potrebbero apparire altri nomi in rappresentanza di componenti minori ma forse un giorno decisive. Un`opportunità che la candidata del centrodestra sfrutterà di sicuro. Perché non dovrebbe farlo anche la sua concorrente? Sarebbe poi paradossale se una delle due candidate vincesse proprio per il sostegno di chi non sarà direttamente votato. Ma in politica tutto è possibile.

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