Dopo 38 anni ci sarà l’inchiesta sulla morte di Salvador Allende

Per la prima volta la magistratura cilena aprirà un’inchiesta formale sulla morte dell’ex presidente Salvador Allende, deceduto l’11 settembre 1973 durante il sanguinoso golpe guidato dal generale Augusto Pinochet: lo hanno riferito fonti giudiziarie riservate, secondo cui le indagini prenderanno le mosse da una delle 726 denunce per violazioni dei diritti umani presentate in relazione al periodo della dittatura militare, conclusasi soltanto nel 1990, da parte del procuratore presso la Corte d’Appello di Santiago, Beatriz Pedrals. Nella denuncia si chiede di fare luce sulle «circostanze» della fine del leader di "Unidad Popular", partito d’ispirazione social-marxista. Allende fu trovato esanime all’interno dal Palazzo Presidenziale della Moneda, dove si era asserragliato con alcuni ministri mentre le truppe fedeli a Pinochet crivellavano l’edifico di proiettili e aerei da guerra lo bombardavano. Il caso del defunto presidente cileno rientra in un elenco stilato per disposizione di Sergio Munoz, giudice della Corte Suprema, su episodi di violazioni dei diritti umani. Indagati restano tuttora 560 ufficiali delle Forze Armate per la morte o la scomparsa di 3.150 persone e per 28.000 casi accertati di torture.
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