Le donne si mettono in “rete”

Le promesse sono state mantenute. Il secondo giorno delle donne di «Se non ora quando?» a Siena ha dato vita al movimento. Duemila donne provenienti da tutt'Italia e una maratona di 55 interventi in cui si è parlato dei problemi da affrontare: precarietà, maternità, lavoro.
Cristina Comencini, l'anima del gruppo, si è sentita male per il caldo e lo stress ed è stata la storica Serena Sapegno a sostituirla e a tirare le conclusioni: il movimento avrà un comitato nazionale con un ruolo di coordinatore per lasciare totale spazio ai 120 comitati che in questi mesi si sono formati nelle diverse città italiane.
La rete avrà ampi margini di manovra e soprattutto di trasversalità, sarà aperta a tutte le forze politiche che vorranno sposare le battaglie in difesa della dignità delle donne, sia di centrodestra che di centrosinistra. Il prossimo appuntamento che riunirà il movimento sarà in autunno.
«Da qui parte una nuova forza per cambiare il Paese» ha affermato Serena Sapegno. La rete funzionerà come un movimento federalista dove il comitato nazionale si terrà il compito di tirare le fila. Protagonisti saranno i comitati locali ai quali spetterà il compito di creare nuovi appuntamenti per «costruire insieme l'agenda delle politiche delle donne italiane».
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