Donne, liberateci dai "mogliologi"

Uno dei motivi per cui occorre ottenere al più presto la parità della rappresentanza, ai piani alti della politica e della società, è liberarci, almeno nel 50% dei casi, dei "mogliologi", i più irritanti fra gli specialisti del commento superfluo. Avessero eletto, come si tentò nel 2007, Ségolène Royal all'Eliseo, non saremmo stati edotti su capelli, cappotti, calzini e scarpette di suo marito. Il first Lord, in genere, viene lasciato in pace. Può, eventualmente, essere uno che sbaglia i panciotti, ha la forfora e succhia le chele alle aragoste. Se invece a piazzarsi è lui, deve mostrare una bella di complemento. Essa può avere 47 anni soltanto se riesce a dimostrarne 36 e le corre l'obbligo di farsi chiosare il look dal mogliologo di turno. La povera Valerie, neoeletta compagna del Capo della Repubblica Francese, avrebbe, secondo Luciano Gulli de II Giornale, uno "sguardo da tacchino inviperito", il portamento di chi ha ingerito un manico di scopa, una "ruga problematica in mezzo alla fronte" e una non meglio precisata "piega sprezzante da intellettuale" che la apparenterebbe, addirittura , alla temibile Annunziata. In mancanza di tare evidenti, il mogliologo maligno inventa. Non ci resta che sperare, quando ci sarà il cambio al Quirinale, in Emma Bonino Presidente. Non ha una moglie. E, a quanto ne sappiamo, neppure un marito.
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