Donne contro i tagli «È un vero scippo»

Dalla Rassegna stampa

Alle donne italiane la manovra di Tremonti non piace. Secondo i gruppi "Se Non Ora Quando" e "Pari o Dispare", infatti, il provvedimento «sottrae al welfare per le donne la cifra record di 4 miliardi di euro». «Grazie alle donne che lavoreranno fino a 65 anni si risparmieranno 4 miliardi di euro sulle pensioni» da qui al 2020. Un "tesoretto" che sarebbe dovuto confluire per legge in un Fondo di conciliazione, destinato a politiche di sostegno al lavoro femminile, agli asili nido, dell'assistenza agli anziani. «Non investimenti a fondo perduto, ma finalmente un passo fondamentale e concreto per ridare respiro al potenziale al femminile e per investire nella crescita del nostro paese», spiega Valeria Manieri, segretaria del comitato "Pari o Dispare". E invece, nero su bianco, l'articolo 13 della manovra «usucapisce» il "tesoretto". «Immaginiamo che quei soldi andranno a ripianare le varie falle di bilancio», dice la Manieri. La manovra «spiega chiaramente che le risorse stanziate dal governo per le politiche sociali e familiari per la conciliazione sono state tolte da quel fondo e messe altrove», spiega Emma Bonino, presidente onorario di PoD.

«Sicuramente per cose egregie, ma anche la conciliazione e le politiche per le donne potevano essere cose egregie». Né la richiesta di spiegazioni al Governo sortisce effetto. Il question time al Senato di Donatella Poretti «ha ricevuto da Sacconi una non-risposta. Il ministro ha negato lo scippo - spiega ancora la Manieri - tanto che la Poretti, quel giorno, si è alzata e ha consegnato la sua borsetta vuota a Sacconi». Ecco allora che "Se non ora quando" (il movimento nato in occasione della grande manifestazione delle donne dello scorso 13 febbraio) e il comitato "Pari o Dispare" scendono in piazza per denunciare lo «scippo dalle borsette delle donne italiane» e dire no al provvedimento. La manifestazione è appoggiata dai Radicali, ci sono Emma Bonino, Paola Concia, Francesca Marinaro, Flavia Perina. In una data, quella di ieri, scelta in contemporanea con la presentazione, a New York, del "rapporto ombra" sulla disuguaglianza di genere in Italia, in margine alla sessione internazionale della Convenzione Cedaw (Onu, Committee on the Elimination of Discrimination against Women). Un rapporto che fotografa ancora una volta un Paese disattento alle politiche di pari opportunità e che «contiene una seri e di raccomandazioni» proprio sulla destinazione del tesoretto. «Oltre ai 4 miliardi sfumati, la manovra prevede tagli pesantissimi alle detrazioni fiscali per asili nido, assistenti famigliari e altro», rincara la Bonino. «Ovviamente aggravando in questo modo il lavoro gratuito femminile, denominato welfare all'italiana». Le donne, insomma, non ci stanno. E non sono sole. «C'è un movimento femminile che si sta raccordando sugli obiettivi», dice ancora Valeria Manieri. Una mobilitazione della «società civile», che, chissà, «magari potrà aiutare anche le parlamentari in futuro su proposte concrete a sentirsi meno sole in una politica così maschilista». L'intento è chiaro: «Fare campagne concrete su temi concreti. Contribuire a creare l'agenda politica», giura la segretaria di PoD. «La cosa importante è che le donne dicano esplicitamente che vogliono dei soldi», tuona Pina Nuzzo, presidente Udi. L'Unione donne in Italia è una delle associazioni che fin dall'inizio - dai tempi della sanzione dell'Europa all'Italia - ha puntato l'attenzione sulla questione dell'innalzamento dell'età pensionabile delle donne. «Se si vuole aumentare l'età pensionabile, allora che ci siano vantaggi per le donne, che poi sono vantaggi per tutti. Se le donne stanno meglio e possono lavorare più tranquillamente, sta l'intero la Nuzzo.

© 2011 Il Riformista. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Sabato 26 novembre, anche in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, alle ore 11 presso la sede radicale di via di Torre Argentina 76 a Roma, Radicali Italiani e Non c'è pace senza giustizia, in collaborazione con IRA Mauritania,...
Dichiarazione di Riccardo Magi e Antonella Soldo, segretario e presidente di Radicali Italiani, e di Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni:   L'articolo 16 della legge 194/1978 sull'interruzione volontaria di gravidanza impone al ministro della Salute di presentare al...
Dichiarazione di Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, e di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani:   "Purtroppo le donne hanno poco festeggiare in un Paese dove non solo l'uguaglianza è un obiettivo ancora lontano, ma si corre perfino il rischio di un...