Donne come mazzette, diciamo basta"

«Un’idea insopportabile e indecente di questo paese; sta accadendo una delle cose più tristi cioè che donne e mazzette diventano sinonimi e che il corpo delle donne sia trasformato in strumento di corruzione». Susanna Camusso, segretario Cgil, partecipa al convegno organizzato da "Pari o dispare" e da Emma Bonino sull’emergenza femminile. Si parla di parità in una tavola rotonda con Emma Marcegaglia e, prima, con Anna Finocchiaro, Luisa Todini, Maria Ida Germontani, Linda Lanzillotta. Convegno affollato, donne sedute per terra (Bonino: «Mi sembra di essere tornata giovane a via del Governo Vecchio...») e Camusso dice che per Berlusconi e il governo è tempo di andarsene a casa. Ma lancia anche una stoccata al maschilismo dominante: «Noi donne dobbiamo indignarci perché troppi uomini stanno zitti. In pubblico c’è la famiglia, nel privato il mercimonio». Camusso firma l’appello dell’Unità per il rispetto della dignità delle donne. Un’agenzia di stampa rilancia: «L’ha firmato anche Emma Marcegaglia». Ma la presidente di Confindustria smentisce. Sul bunga bunga, Ruby e le altre si limita a dire che gli scandali sessuali che travolgono Berlusconi «allontanano la politica dai problemi veri, mentre abbiamo bisogno di scelte e di riforme per la crescita». E le donne riunite fanno proposte, ad esempio quella di una Authority contro le discriminazioni di genere. Oppure di monitorare quel milione e 400 mila euro di entrate che provengono dall’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego. Che tornino alle donne. Cose da paese normale. Se l’Italia lo fosse. Viene firmato un manifesto per la pubblicità responsabile a cui aderiscono alcuni grossi marchi. Bonino parla di «rivincita femminile come risposta al degrado». Le proteste si moltiplicano. Le donne Pd fanno un sit in davanti Palazzo Chigi con uno striscione su cui è scritto "Non si calpesta la dignità delle donne" e slogan "Vergogna, dimettiti"; "Vergogna, mia figlia non l’avrai, vai a casa ,.. di cura». Rosy Bindi: «Berlusconi fa male al paese e soprattutto alle donne». Da Finocchiaro un invito trasversale: «La vicenda Ruby ferisce l’idea che ogni donna ha di sé». Todini non raccoglie. Dichiara: «Non giudico». E la ministra Prestigiacomo accusa le donne della sinistra di «moralismo e ipocrisia».
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